Tav è stallo: ora bilaterale con Francia

    Sulla Tav il governo è ancora in pieno stallo e chiederà un meeting bilaterale con la Francia sui criteri di finanziamento. Chi si aspettava una nuvola bianca sul dossier della Tav dopo l’incontro di governo tra i principali vertici della amministrazione gialloverde sarà rimasto deluso. Si è chiuso dopo 5 ore di tentativi andati a vuoto il vertice di governo tra il premier Conte, i due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro Toninelli. Ma in merito a una decisione sui bandi di gara e sulla Tav non è arrivata alcuna schiarita.

    Ora, per poter ridurre le distanze sul fronte Tav si proverà a giocare in ‘trasferta’: il governo chiederà appunto un meeting bilaterale con la Francia sui criteri di finanziamento. Il premier Giuseppe Conte e i due vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono usciti da questo incontro senza forze alle due di notte e senza un esito favorevole. Ecco perchè da sponda leghista si parla fortemente di questa ipotesi molto calda per cui il governo chiederà un bilaterale con il governo Macron per andare ad analizzare più da vicino i criteri di finanziamento della Tav che possa chiarire alcuni punti. Ad oggi dunque è stallo: non c’è una linea comune, né un assenso definitivo o un dissenso totale alla Tav come chiedeva Matteo Salvini. Si sceglie di prendere tempo, con le posizioni che restano pericolosamente lontane.

    Il punto chiave è lo start dei primi due bandi: la dead line scade lunedì. La società italo-francese Telt dovrà decidere e qualora non mandasse avanti i bandi, l’Italia perderebbe una prima tranche di 300 milioni di finanziamenti europei, seguita da altri 500 in seguito. Se per la Tav è no per i 5 Stelle, la Lega potrebbe anche valutare un progetto alternativo: il lavoro della diplomatica politica e economica è proprio quello di studiare la possibilità di spostare i finanziamenti previsti per la Tav su un nuovo progetto e quali siano le ricadute anche giuridiche per un eventuale stop ai bandi.