Home ATTUALITÀ Terre rare, la scienziata Bontempi: “Saranno decisive, nostra manifattura cambi passo”

    Terre rare, la scienziata Bontempi: “Saranno decisive, nostra manifattura cambi passo”

    (Adnkronos) – “La nostra manifattura deve compiere un salto di qualità. O, meglio, deve compierlo l’intero sistema italiano ed europeo. Io non sono in grado di giudicare l’evoluzione geopolitica e geoeconomica degli equilibri internazionali. Non è la mia specializzazione. Sono soltanto una scienziata dei materiali. Ma constato che le materie prime critiche e le terre rare hanno una crescente centralità strategica”. A parlare al ‘Sole24Ore’ è Elza Bontempi, scienziata dei materiali, collocata dalla Stanford University fra il 2% dei ricercatori più autorevoli al mondo e prima ricercatrice italiana nell’ambito dei “Materials”, uno dei cuori della manifattura attuale e futura.  

    “L’Europa – spiega Bontempi . non ha capacità estrattiva. E, anche quando dispone di miniere e vene potenziali, l’impatto ambientale e sociale per la loro estrazione dal sottosuolo e per la loro lavorazione potrebbe risultare troppo oneroso e poco accettabile dall’opinione pubblica. L’Europa ha però una ottima base scientifica e una già matura cultura dell’economia circolare. E, su queste, possiamo operare per riutilizzare e riciclare i materiali contenuti per esempio nei telefonini, nelle batterie, nei microprocessori. L’obiettivo di policy fissato dall’Unione europea di una domanda di materie prime critiche soddisfatta, entro il 2030, per il 15% con l’economia circolare è in linea con la strategia di favorire la transizione verso una maggiore sostenibilità, che peraltro i nostri giovani culturalmente ed esistenzialmente ci chiedono”.  

    La scienziata è stata allieva di Laura Depero, prima donna a capo di un laboratorio della facoltà di Ingegneria a Brescia e nipote di Fortunato Depero, uno dei maggiori esponenti del Futurismo italiano: “Avere un mentore donna è stata una grande fortuna. Se non fosse stato così, forse avrei preso una strada diversa. In un ambito come quello delle facoltà italiane di ingegneria, dominato da uomini, è stata lei a compiere coraggiosamente molti passi avanti, grazie ai quali ora noi possiamo beneficiare di un contesto migliorato”.