Tria: per l’Italia pericolo stagnazione del 2019

    Il ministro Tria ha espresso il suo parere in merito alla situazione economica italiana nel 2019: “Aspettiamo i dati sull’ultimo trimestre 2018. Non vedo una recessione, vedo una situazione di stagnazione”. È il commento del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in una dichiarazione rilasciata al Corriere della Sera in cui ricalca il difficile tragitto per l’ok alla legge di Bilancio ma, dichiara, “credo che alla fine il governo abbia saputo prendere le decisioni giuste nell’interesse dell’Italia. Le scelte non sono mai facili, specie in una fase di forte rallentamento economico”. “Il problema era che, una volta disinnescati gli aumenti Iva- aggiunge Tria- lasciatici dal governo precedente, il deficit 2019 tendeva già quasi al 2% del Pil. Non c’era molto spazio. Ugualmente, prevalse l’idea che si dovesse essere espansivi per sostenere la ripresa. Lì c’è stata una divergenza, io ero più dell’opinione che si dovesse mantenere un deficit più contenuto. Poi la situazione economica è peggiorata in Europa e in Italia. Si è capito che c’era un forte rallentamento”. Le diatribe dell’Italia nei confronti di Bruxelles le reputa finite o rimandate? “Io dico che, per ora, è risolto. Ovviamente in futuro c’è il tema del debito e della crescita con cui si aggiusta l’economia”, “io mi auguro che in futuro le regole possano essere cambiate. Non per fare finanza allegra, ma perché credo che il Fiscal compact sia sbagliato”. Tra gli altri argomenti, Tria controbatte alle notizie in merito alle sue probabili dimissioni: ’Esiste una lettera di dimissioni già scritta?’, è la domanda che il Corriere Fa. Lui risponde: “Non c’è mai stata una lettera di dimissioni, neppure nella mia testa. È chiaro che se in futuro il governo impazzisse… Anche Salvini si dimetterebbe se il governo aprisse le strade all’immigrazione. Ma un ministro dell’Economia non si dimette così, alla leggera, c’è un senso di responsabilità”.