Truffati banche: si lavora a una svolta

    Bitonci si dichiara sicuro di un imminente svolta nel CdM: ma intanto la querelle sui truffati delle banche resta sul tavolo delle analisi, delle valutazioni, delle riflessioni. Si parla, al momento, di rimborsi automatici entro la soglia dei 35.000 euro reddito; almeno in base a ciò che emerge dal comunicato dal governo alle associazioni dei consumatori. 

    Truffati banche: si lavora a una svolta. Nuovi step in CdM, al vaglio rimborsi automatici entro soglia standard

    Dunque tra le valutazioni che in queste ore in cui si discute del fascicolo sui truffati dalle banche, il percorso che conduce, in seno al CdM, a rimborsi automatici entro soglia standard è quantomeno credibile e attendibile. Per i truffati delle banche sarebbe un buon segnale. In Consiglio dei ministri, stando a quanto dice il sottosegretario Bitonci si ragionerà su “una modifica alla legge di bilancio, con il doppio binario flessibile” che potrebbe permettere, in buona sostanza, un rimborso che abbia un valore di forfait e che, secondo Bitonci rappresenta “una grande apertura da parte della Commissione Ue, grazie al lavoro fatto da Tria, dagli uffici, dai sottosegretari”. Questo, perché, sempre secondo Bitonci “è forse la prima volta che la Ue dà la possibilità di un rimborso massivo”. Lo stesso Bitonci poi chiarisce che ci si avvia subito al “decreto attuativo”.  In buona sostanza ci si concentra sul sì al doppio binario per il risarcimento ai risparmiatori truffati dalla due banche venete e dei quattro istituti del Centro Italia. La struttura operativa funzionerebbe in questa particolare ottica: i risarcimenti spetteranno in modo diretto a chi dimostrerà un reddito entro la soglia dei 35 mila euro l’anno o valori mobiliari sotto i 100 mila euro. Con questo sistema si prevede di realizzare rimborsi per il 90% circa dei truffati. Per la parte mancante, si procederà ad una struttura di arbitrati.