UNIONI CIVILI: MEF, NEL 2016 COSTI 3,5 MILIONI, 6 MLN NEL 2017

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    Gli oneri delle unioni civili per le finanze pubbliche sono di “3,5 milioni in 2016 e 6,0 milioni in 2017”. E’ quanto scrive con un tweet il ministero dell’Economia e delle Finanze. “Il MEF smentisce chi nelle settimane passate aveva vaticinato spesa di 40 miliardi per le unioni civili al solo fine di impantanare la discussione. Il PD non cede a ricatti e allarmismi e va avanti”, dichiara Micaela Campana responsabile diritti del PD.  L’accelerazione annunciata le scorse settimane dal partito democratico sulle Unione civili sembra naufragata in attesa di un documento del Governo. Infatti non è ancora arrivata in Senato la relazione tecnica del ministero dell’Economia al ddl per verificare la copertura finanziaria. Dunque ancora un giorno di stop ai lavori della commissione Giustizia che rimane bloccata in attesa del parere della Commissione Bilancio vincolata al parere dell’esecutivo. L’Aula del Senato esaminerà il ddl Unioni Civili “l’ultima settimana di lavoro” prima della pausa estiva “ove concluso l’esame in commissione”. Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. “Ho anche chiesto a Grasso di sollecitare la commissione Giustizia a votare presto gli emendamenti”, aggiunge il capogruppo Pd Luigi Zanda. “Abbiamo chiesto con forza – aggiunge Zanda – che il testo sulle Unioni Civili venga inserito dal 3 al 7 agosto nel calendario dell’aula e la Conferenza dei capigruppo ha accolto la nostra richiesta”. “In più abbiamo chiesto a Grasso di sollecitare la commissione Giustizia affinché si votino gli emendamenti perché un testo così importante merita di arrivare in Aula con il mandato al relatore anche perché il relatore è un esponente del Pd, Monica Cirinnà, particolarmente qualificato. ” Il Parlamento non può tralasciare” questo tema “o metterlo in secondo piano”. Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini. “I diritti non possono essere oggetto di mercantilizzazione e vanno portati fino in fondo e non possono essere rispettati a meta’”, ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla reversibilità della pensione e l’adottabilità dei figli nell’ambito delle unioni civili. E “anche se hanno dei costi vanno portati fino in fondo”. “Abbiamo presentato un programma molto preciso sui tempi: dopo le riforme costituzionali a settembre il ddl sarà approvato al Senato prima di entrare nella sessione di Bilancio per il voto finale alla Camera entro fine anno senza modifiche. Recupereremo il tempo perso da altri”, aveva spiegato ieri il ministro Boschi dopo la sentenza di Strasburgo. “La proposta del Pd accolta dalla conferenza dei capigruppo di inserire all’ordine del giorno dell’Aula il ddl Cirinnà, ove conclusi i lavori in commissione, è una provocazione politica e uno schiaffo alle centinaia e migliaia di famiglie che hanno dato vita alla manifestazione del 20 giugno scorso”. Così il senatore Carlo Amedeo Giovanardi (Ncd-Ap). “Non soltanto infatti – aggiunge il parlamentare – il Governo non ha presentato in commissione Bilancio la relazione tecnica sui costi della reversibilità e gli oneri per i datori di lavoro, ma la commissione Giustizia non si è ancora posta il problema delle indispensabili coperture e non ha ancora iniziato a discutere neppure uno dei circa 1.500 emendamenti che sono stati presentati da vari gruppi parlamentari, compresi quelli del Pd impegnati in una mediazione interna”. Secondo Giovanardi “Si tratta chiaramente di una forzatura nel momento in cui l’opinione pubblica si sta rendendo conto che il vero obiettivo delle associazioni Gay e di questo ddl non sono né i diritti fondamentali né le eventuali discriminazioni, ma l’adozione dei bambini e la pratica dell’utero in affitto attraverso la previsione della cosiddetta stepchild adoption. ” San Marino riconoscerà le coppie di fatto, concedendo al partner straniero il permesso di soggiorno, ma solo in caso di “mutuo aiuto e fini solidaristici”. E’ una delle novità della legge, approvata questa mattina con 25 voti favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari dal parlamento sammarinese, su residenze e permessi di soggiorno che va modificare la vecchia normativa del 2010. L’articolo 20 recita che San Marino concederà il permesso di soggiorno per convivenza a favore dello straniero per convivenza more uxorio, coabitazioni ai fini di aiuto reciproco, al genitore pensionato straniero, proprio o del coniuge, non più autosufficiente. Di fatto, nei tre casi rientra il riconoscimento, sia pure indiretto, delle unioni civili e coppie gay. In generale la legge sulle residenze prevede un permesso più lungo per motivi di lavoro, mentre introduce la possibilità di concedere la residenza a stranieri per meriti culturali, scientifici e artistici riconosciuti a livello internazionale. Previsti all’articolo 14 permessi di soggiorno straordinari per motivi umanitari di protezione sociale. Il permesso di soggiorno è previsto per le vittime di violenze e delle tratte così come definiti in ambito internazionale ed è un permesso provvisorio rinnovabile anno per anno.