Armi e droga nascoste fra le tombe del cimitero monumentale del Verano, a Roma. La polizia oggi ha tratto in arresto un marmista, in seguito alle perquisizioni e al sequestro di 100mila dosi di cocaina, oltre ad unarma con le sue munizioni, derivante da un furto. Loperazione, condotta dagli agenti della Sesta Sezione Contrasto al Crimine diffuso della Squadra Mobile, è partita ieri pomeriggio e ha quindi fatto luce su un utilizzo illecito e alquanto insolito degli spazi cimiteriali.
Verano deposito di cocaina: anche unarma nascosta nei loculi
Arrestato quindi un marmista, a Roma, ritenuto responsabile per quanto riguarda il ritrovamento di armi e droga presso le lapidi del cimitero del Verano. Loperazione è scattata nel pomeriggio di ieri, in zona San Lorenzo, quando i Falchi hanno rinvenuto unauto che sfrecciava a grande velocità di fronte al cimitero del Verano, per poi rifugiarsi al suo interno. Con il sospetto di trovarsi davanti ad una situazione anomala, i poliziotti hanno deciso di appostarsi seguendo la macchina che era stata posteggiata nei pressi del Colle del Pincetto, la parte più storica del cimitero in prossimità della Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.
Dopo un pedinamento della vettura, gli agenti hanno notato un uomo addentrarsi in alcune cappelle cimiteriali. In una di queste, luomo ha iniziato a trafficare nei pressi di un loculo vuoto, munito di scala, cercando di aprire la pietra di chiusura. A quel punto è stato bloccato dai poliziotti, che hanno potuto constatare il contenuto del loculo: dietro la lapide, numerosi “pacchetti” di cocaina per un peso totale di oltre un kg, insieme ad altri strumenti atti al traffico di stupefacenti, come un bilancino di precisione. Da lì sono scattate le perquisizioni di altri loculi, ed uno dopo laltro hanno rivelato quantitativi ingenti di stupefacente, oltre ad una scatola di cartone con allinterno una pistola (che poi è risultata provente di un furto) ed un caricatore con cartucce calibro 9 x 21. Il marmista, un romano di 42 anni, è stato così arrestato in flagranza di reato e tratto nel carcere di Regina Coeli.