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Violenze contro i sanitari – “Una battaglia che portiamo avanti dal 2019 per arginare un fenomeno, che oggi è un allarme sociale”

Abbiamo redatto oltre 200 comunicati stampa, dal 2019 a oggi, per denunciare l’increscioso fenomeno delle aggressioni nei confronti dei professionisti sanitari, in primo luogo gli infermieri, le vere e proprie vittime sacrificali di una escalation di violenze senza fine che, dai calci e pugni sono passate addirittura alle pistole e alle minacce di morte”.

Violenze contro i sanitari, il Nursing Up: “I racconti drammatici, da Nord a Sud, degli aberranti fatti di cronaca, oggi sono un vero e proprio allarme sociale”

Come tiene infatti a rimarcare Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, i racconti drammatici, da Nord a Sud, degli aberranti fatti di cronaca, con il prezioso supporto dei cronisti locali, “non sono mai mancati, e hanno fatto il paio costantemente con le indagini, con i report autorevoli, con i numeri di un fenomeno che oggi è diventato un vero e proprio allarme sociale”. Quindi, prosegue, il sindacalista degli operatori sanitari, “E’ per questo che non possiamo che accogliere con estrema soddisfazione la notizia che adesso sarà possibile procedere d’ufficio anche nel caso di lesioni personali ai professionisti sanitari sia che si tratti di lesioni lievi sia gravi o gravissime, indipendentemente quindi dalla volontà della vittima di sporgere querela”.

Violenze contro i sanitari, il Nursing Up: “Stiamo parlando di madri e mogli e figlie, umiliate nel profondo dal pugno di un estraneo”

A tal proposito, prosegue De Palma, “La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31 che modifica il codice penale in tema di procedibilità d’Ufficio per il reato di lesioni personali e di procedibilità a querela del reato di danneggiamento, vogliamo considerarla una piccola grande vittoria di sindacati come il nostro che non hanno mai smesso di raccontare il dramma degli operatori sanitari, in particolare delle donne, delle nostre infermiere, le più colpite a livello numerico dalle aggressioni”.

Nello specifico, continua l’esponente del Nursing Up, “Stiamo parlando di madri e mogli e figlie, umiliate nel profondo dal pugno di un estraneo di cui magari fino a poco prima si sono prese cura, o aggredite addirittura con le mani alla gola dal parente furibondo e fuori controllo di un paziente che, non è certo colpa degli infermieri se accade, attende da ore il suo turno in un pronto soccorso super affollato, dove un solo professionista, da solo, deve prendersi cura, nell’area triage, anche di 20 cittadini al giorno».

Violenze contro i sanitari, il Nursing Up: “Le nostre manifestazioni nelle piazze italiane per chiedere finalmente una legge per tutelare i professionisti sanitari”

Per mesi – rimarca ancora De Palma – abbiamo denunciato pubblicamente il fallimento del tanto decantato piano di ripristino dei presidi di pubblica sicurezza del  Viminale, dal momento che, da nostra indagine, non c’era nessun ospedale italiano che garantiva la presenza di agenti 7 giorni su 7 anche nelle ore notturne, dove, gli infermieri, risultavano abbandonati letteralmente a se stessi. Dunque, ricorda ancora il sindacalista, “Non possiamo dimenticare la nostra campagna di comunicazione realizzata accanto all’Organizzazione Mondiale della Sanità, così come le nostre manifestazioni nelle piazze italiane per chiedere finalmente una legge per tutelare i professionisti sanitari, che non sia certo la 113 del 2020, che fummo chiamati in Senato a commentare quando era un DDL, e che non è  servita granché, se non ad inasprire le pene, a fatti avvenuti”.

Adesso, finalmente, qualcosa è destinato a cambiare con le nuove norme sul procedimento di ufficio, conclude il segretario generale del Nursing Up, che ammonisce: “ma ancora molto può e deve essere fatto, perché la politica può e deve contribuire a ricostruire l’empatia perduta tra operatori sanitari e collettività, alzando finalmente il livello qualitativo del nostro sistema sanitario e mettendo, al centro del progetto, gli infermieri e gli altri professionisti sanitari”.

Max