VIRGINIA RAGGI. ‘ABBIAMO FATTO LA STORIA’, ROMA E TORINO PENTASTELLATE IN ROSA, A MILANO VINCE SALA. RICONFERMATI MEROLA A BOLOGNA E DE MAGISTRIS A NAPOLI

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    Se nella Capitale era nell’aria, sicuramente il trionfo Grillino a Torino ha davvero sorpreso tutti. Mentre a Roma Virginia Raggi ha umiliato il dem Roberto Giacchetti (doppiato rispetto ai voti espressi dai cittadini), Chiara Appendinoè diventata il primo cittadino di Torino con il 54,56%, contro il 45,44% raccolto da Piero Fassino per il centrosinistra. “E’ giunto il nostro tempo” ha esordito la Appendino, sottolineando “l’emozione e l’entusiasmo del grande cammino, iniziato 5 anni fa quando oltre 20mila torinesi ci hanno permesso di entrare per la prima volta in Comune. Ci siamo presentati così come siamo, così come sono. Tutti noi siamo Torino, la porta del Comune sarà sempre aperta. Sarò il sindaco di tutti”. Amaro il commiato di Fassino a queste elezioni: “Mi pare evidente che l’elettorato di centrodestra ha fatto convergenza sull’Appendino. I dati sono inequivocabili, la stessa cosa avviene in tutte le città dove c’è stato un ballottaggio con il Movimento 5 Stelle”. Nella Capitale l’affermazione della Raggi è stata preceduta dall’elegante dichiarazione di Roberto Giacchetti: “Ho chiamato Virginia Raggi per farle i complimenti e un in bocca al lupo”. Raggiante, e visibilmente emozionata, la 38enne grillina, prima donna sindaco della millenaria storia di Roma ha dichiarato: “Sarò il sindaco di tutti i romani, anche di quelli che non mi hanno votato perché questo deve fare un sindaco. Riporteremo legalità e trasparenza nelle istituzioni, dopo malgoverno e mafia capitale questi valori non li avevamo più: con noi torneranno centrali. Stiamo scrivendo la Storia”. C’è da premettere che in questa seconda tornata elettorale, dato preoccupante, a farla da protagonista è stata sicuramente la scarsa affluenza alle urne: se al primo turno (fonti del Viminale) ha segnato un già di per sé ‘misero’ 59,94%, ieri un ulteriore calo: 50,54%.  A Milano invece, dove sono mancati al voto ben 500mila elettori, vittoria al fotofinish del candidato del centrosinistra Giuseppe Sala (51,70%,), nei confronti di Stefano Parisi, la cui coalizione di centrodestra gli ha fruttato il 48,30% delle preferenze. “Ce l’abbiamo fatta! – ha postato su Fb SalaC’è molta gioia e ancor di più senso di responsabilità. Da domani (oggi,ndr) riprenderemo il nostro lavoro affinché a Milano possa diventare realtà tutto ciò che abbiamo promesso”. Parisi, comunque soddisfatto per il grosso seguito registrato, ha commentato a caldo: “Ho appena telefonato a Sala per congratularmi con lui e gli ho detto di fare bene il sindaco. Non faremo ostruzionismo, ma opposizione costruttiva per il futuro di Milano”. Mentre al Comitato veniva applaudito, ha trovato lo spirito per scherzare: “Capisco il vostro entusiasmo, ma vi devo avvertire che abbiamo perso”. Raddoppia invece il suo mandato a Bologna Virginio Merola, sindaco uscente, riconfermato con il 54,64%, rispetto alla candidata del centrodestraLucia Borgonzoni, cheha ottenuto il 45,36%. “Non è il momento delle polemiche ma di ragionare, c’è però un dato nazionale da cui è innegabile una debolezza del nostro partito. Credo che ci siano le condizioni per riprenderci, è nelle città che si gioca la democrazia del nostro Paese” ha dichiaratoMerola. “E’ un voto locale però mi pare evidente che sia un segnale di debolezza del centrosinistra a livello nazionale. Bologna resta saldamente antifascista” e ’’spero che da qui cominci il declino di una forza razzista come la Lega”. Anche a Napoli Luigi De Magistris, forte del 66,85%,  ha riconfermato il suo mandato lasciando il candidato del centrodestra Gianni Lettieri il 33,15% delle preferenze. “Ha vinto il popolo napoletano. Non è un voto di protesta, a Napoli ha vinto il voto per la rivoluzione governando – ha commentatode Magistris- Siamo l’unica, vera ed effettiva novità politica di queste elezioni amministrative. Da Napoli parte una grande spinta nel pensare che si possa governare una grande metropoli con le mani pulite. Non c’è stato alcun travaso di voti dal Pd o da altri. Abbiamo vinto contro il candidato ufficiale governativo del Partito democratico, contro il presidente del Consiglio schierato in campagna elettorale, contro il Movimento cinque stelle, contro Lettieri che ci lavorava da 5 anni, contro Berlusconi, Forza Italia e gran parte dell’informazione che si è schierata contro”. A Trieste Roberto Dipiazza è stato eletto sindaco con il 52,63% (44.845 voti). Al ballottaggio, emerge dai dati della Regione Friuli Venezia Giulia, ha superato Roberto Cosolini che ha ricevuto 40.361 voti.

    M.