‘ACCETTIAMO LA SFIDA DELLA SOGLIA AL 5%,AP CONTINUA IL SOSTEGNO AL GOVERNO GENTILONIE NON FARÀ OSTRUZIONISMO SULLA LEGGE ELETTORALE’, ALFANO CONGEDANDOSI DAL PD: ’MATTEO ADDIO’

    180px-Angelino_Alfano_EPP.jpeg (180×249)

    “La collaborazione è conclusa, il passato non mi interessa. Accettiamo la sfida della soglia al 5%,Ap continua il sostegno al governo Gentilonie non farà ostruzionismo sulla legge elettorale”. Così Angelino Alfano, annunciando l’addio ufficiale a Matteo Renzi. Il ministro degli esteri ha poi anticipato che Ap si appresta a presentare due emendamenti per ottenere che almeno la metà dei parlamentari sia scelta dai cittadini, e per un premio di governabilità alla prima lista ’classificata’. A chi gli chiede se vi siano pressioni da parte del Pd per far cadere il governo Gentiloni, Alfano risponde che  “Non è un clamoroso scoop giornalistico: ci sono intere rassegne stampa che indicano l’agitazione del Pd su Gentiloni fin dalla nascita del governo”, ed a proposito del vice capogruppo alla Camera, Sergio Pizzolante, che aveva rivalato ‘tra le righe tali dinamiche, Alfano tiee a precisare che  “è una persona seria e non lo smentisco”. Dal canto suo Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera, puntualizza affermando che “Renzi è un matricolato giocatore delle tre carte. Adesso insulta Alfano perché spera che gli tolga le castagne dal fuocofacendo cadere il governo Gentiloni. Il suo scopo vero è quello irresponsabile di provocare elezioni anticipate per ridiventare premier oltre che segretario del Pd e quindi riconquistare una sorta di potere assoluto a partire da quello di vita e di morte sui parlamentari del Pd. Infatti – prosegue Cicchitto – nello spazio di pochi giorni è passato da una proposta di legge maggioritaria, peraltro senza coalizione, ad una di stampo proporzionale che già oggi sappiamo che non darà un governo all’Italia” E, “se Berlusconi dice il vero, e non abbiamo ragione di dubitare perché egli è un uomo d’onore, Forza Italia non ha alcuna intenzione di fare un governo di coalizione col Pd. Siccome a parte decine di altre modifiche dal sistema tedesco classico quello si cala su un sistema politico fondato su due partiti, mentre in Italia come minimo il sistema politico è basato su quattro ecco che Renzi sta dando via libera ad un sistema elettorale che già in partenza non assicura governabilità, ma che però assicura a lui e a Berlusconi Salvini e Grillo il potere di nominare i deputati e i senatori. ’Siamo responsabili, non saremo certo noi a far cadere il governo Gentiloni, ora bisogna pensare ad una aggregazione di centro per ripartire e cercare di raggiungere il 5%, non abbiamo paura di questa soglia’’. Cicchitto non si fa problemi nel criticare l’operato del segretario Dem: ’’Renzi è inaffidabile, ha pulsioni omicide nei confronti dei suoi alleati ed amici. Non gli daremo la macabra soddisfazione’’ di rompere e togliere il sostegno all’esecutivo guidato da Gentiloni”. Ed il componente della segreteria nazionale di Alternativa popolare, Sergio Pizzolante, rincara la dose: “Renzi è uno strano fenomeno. Se non ha un nemico da insultare o da rasserenare, non sta bene. D’Alema, Bersani, Letta, Cuperlo, Orlando e adesso Alfano e Gentiloni. In Italia più di ogni altro Paese europeo i populisti, fra M5S e Lega, sono quasi al 50% e il problema di Renzi qual è? Alfano! E qual è il delitto commesso da Alfano?Non aver fatto cadere Gentiloni già nel mese di febbraio. E perché bisognava e bisogna far cadere Gentiloni?Perché il nostro vuole la rivincita, dopo il referendum. Perché gli è stato tolto il giocattolo del governo e adesso lo rivuole. È un capo che divide e si alimenta d’odio. Gli ritornerà tutto contro. Non riavrà il giocattolo. Un altro prima di Renzi aveva detto: ’molti nemici molto onore’. Non ha fatto una bella fine”. Raggiunto all’ingresso delle sede del Pd, al Nazareno, Lorenzo Guerrini tiente subito a smentire le accuse formulate dal Pd: “Non è assolutamente vero. Sono falsità.Il destino del Pd è legato a filo doppio a quello di Paolo Gentiloni. Alfano, invece di polemiche che non hanno senso, si organizzi per costruire un cartello centrista che arrivi al 5%. Usi meglio le sue energie”. ’’Ap sta davanti a un bivio: deve rompere con il renzismo e le sue politiche” ha invece affermato Stefano Parisi, invitando Alfano a rompere con i renziani per poi dar vita a una federazione. Anche perché, a questo punto, è evidente il nodo relativo alla leadership del futuro, soggetto di centro moderato alternativo alla destra sovranista e al blocco Fi-Pd-M5S.

    M.