‘CON UN INTERVENTO RAPIDO DELLA GIUSTIZIA E UNA PUNIZIONE ESEMPLARE SI POTEVA EVITARE’, L’ARCIVESCOVO DI CHIETI SULLA TRAGEDIA ACCADUTA IERI POMERIGGIO A VASTO

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    “La prima cosa che sento è un senso di grande dolore per le tre vite spezzate, quella della ragazza, del giovane ucciso ieri e dell’assassino che ormai, dopo quello che ha fatto, ha una vita distrutta e sconvolta per sempre”. Monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, commentando con il cronista dell’agenzia di stampa Adnkronos quanto accaduto a Vasto ieri, dove il 34enne Fabio Di Lello, ha sparato e ucciso un ragazzo di 21 anni che sette mesi fa investì e uccise sua moglie Roberta Smargiassi. Una tragedia che secondo monsignor Forte si sarebbe potuta evitare ’’con un intervento rapido della giustizia e una punizione esemplare’. Il legislatore deve essere attento alle leggi che fa e deve articolarle su uno spettro più ampio di situazioni. La magistratura deve fare il suo corso ma nel modo più rapido possibile. Una giustizia lenta è un’ingiustizia”. Quindi l’arcivescovo di Chieti-Vasto ha tenuto a sottolineare che “Non c’è vendetta che può essere ritenuta giustizia. La vendetta produce sempre frutti dannosi, è un atto immorale’’.

    M.