‘E’ ALTAMENTE PROTETTIVO’: FUNZIONA IL VACCINO SPERIMENTALE CONTRO EBOLA, UN VIRUS CHE TRA IL 2013 ED IL 2016 IN AFRICA OCCIDENTALE HA UCCISO OLTRE 11MILA PERSONE

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    Finalmente la conferma: il vaccino sperimentale anti Ebola funziona. La conferma si è avuta a seguito del maxi trial condotto in Guinea e pubblicato su ’The Lancet’, l’innovativo farmaco è risultato altamente protettivo contro il virus che nell’epidemia registrata fra il 2013 e il 2016 nell’Africa occidentale ha provocato più di 11.300 morti. Da quando il virus Ebola è stato identificato per la prima volta nel 1976, sono stati segnalati in Africa focolai sporadici. Ma nel 2013-2016, con gli oltre 11 mila morti registrati, si è evidenziata la necessità di un vaccino, spiegano dall’Oms. Il trial si è tenuto nella regione costiera della Bassa Guinea, area che stava ancora segnalando nuovi casi di Ebola quando lo studio è iniziato nel 2015. E’ stato utilizzato un approccio innovativo, lo stesso metodo usato per sradicare il vaiolo, la cosiddetta ’vaccinazione ad anello’. Quando veniva diagnosticato un nuovo caso, il gruppo di ricerca rintracciava tutte le persone che potevano essere entrate a contatto con il contagiato nelle precedenti 3 settimane. Sono stati così identificati un totale di 117 gruppi (o ’anelli’), ciascuno composto da una media di 80 persone. Inizialmente, gli anelli sono stati suddivisi in maniera casuale in 2 gruppi, chi riceveva il vaccino immediatamente e chi con un ritardo di 3 settimane. In ogni caso, tutti erano over 18. Dopo la pubblicazione dei risultati intermedi che mostravano l’efficacia del vaccino, questo è stato offerto a tutti gli anelli immediatamente e il trial è stato aperto anche ai bambini sopra i 6 anni. ‘rVsv-Zebov’, questo il suo nome, è il primo vaccino che si è dimostrato in grado di prevenire l’infezione da uno dei patogeni più letali conosciuti, e i risultati del trial aggiungono un peso scientifico ai dati raccolti nello studio iniziale pubblicato lo scorso anno. Il vaccino è stato studiato in una sperimentazione che ha coinvolto 11.841 persone in Guinea nel 2015. Tra le 5.837 che l’hanno ricevuto, nessun caso di Ebola è stato registrato nei 10 giorni o più dopo l’immunizzazione. In confronto, sono stati 23 i casi tra chi non aveva ricevuto il vaccino. Il trial è stato guidato dall’Organizzazione mondiale della sanità, insieme con il ministero della Salute della Guinea, Medici senza frontiere e Istituto norvegese di sanità pubblica, e in collaborazione con altri partner internazionali. L’azienda farmaceutica che produce il vaccino, la Merck, ha ricevuto quest’anno la designazione di ’Breakthrough Therapy’ dalla statunitense Food and Drug Administration e lo status di ’Prime’ (Priority Medicines) dall’Agenzia europea del farmaco Ema, il che consente un iter regolatorio più rapido quando viene presentata la richiesta per il rilascio delle autorizzazioni. A gennaio – riferisce l’Oms – la Gavi, Alleanza globale per i vaccini, ha messo a disposizione di Merck 5 milioni di dollari in vista del futuro approvvigionamento del vaccino una volta che sarà approvato e raccomandato dall’agenzia delle Nazioni Unite per la sanità. Come parte di questo accordo, Merck si è impegnata a garantire che 300 mila dosi siano disponibili per un uso emergenziale in questo frangente, e a sottoporre il dossier alle autorità regolatorie per ottenere le autorizzazioni entro la fine del 2017. “Ebola ha lasciato un’eredità devastante nel nostro Paese – commenta Keita Sakoba, direttore della National Agency for Health Security in Guinea – Siamo orgogliosi di essere stati in grado di contribuire allo sviluppo di un vaccino che potrà evitare ad altre nazioni di sopportate quello che abbiamo vissuto noi”.