‘LA LEGA PUÒ CRESCERE FINO A RADDOPPIARE. RIBADISCO: QUESTA È LA CASA DI BOSSI, MA CHI LO IMITA È INVITATO A USCIRE’. SALVINI DAL PALCO DEL CONGRESSO FEDERALE IN CORSO A PARMA

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    “Bossi mi chiamava alle 2 del mattino per mandarmi a fanculo, gettando nel panico i miei genitori. Ci sono abituato. Io magari lo faccio alle otto di sera, ma ognuno ha il suo metabolismo”, intervenendo dal palco del congresso federale in corso a Parma, Matteo Salvini ribadisce che la Lega è la casa di Umberto Bossi ma, al tempo stesso tiene ad avvertire che: chi lo imita è pregato di uscire: “Dico a Umberto che questa è la sua famiglia e la sua casa – precisa il segretario – Diceva allora che io non capivo niente e coerentemente lo dice oggi. Metabolizzo quello che ha fatto Bossi e il suo vaffanculo, ma per quelli che hanno fatto come Bossi, che lo hanno imitato, la porta è aperta. Paziente si ma fesso no”. C’è anche da sottolineare che, prima dell’intervento di Salvini, Umberto Bossi era stato contestato da una parte della platea, durante il discorso dal palco. Sul passaggio relativo alla scarsa affluenza alle primarie, alcuni militanti hanno gridato ’fuori, fuori”. “Si, si. Ora taglio corto e me ne vado”, aveva detto Bossi che comunque ha ricevuto anche applausi durante il suo discorso, soprattutto nel momento in cui ha inneggiato alla Padania libera. Poi il senatur ha ribadito che, ‘al momento’, non intende affatto lasciare la Lega Nord. Prima infatti intende verificare quali siano i margini per cambiare il programma: “Mi fermo, non me ne vado. Dipende tutto dal programma. Cambiando il programma penso che ci sia ancora qualcosa da salvare. Io – ha aggiunto ancora il fondatore del Carroccio – ho fondato la Lega Nord contro il centralismo dello Stato italiano. Io sono rimasto lì e li resterò. Vado dove c’è da fare una bella battaglia. Se la Lega è diversa, una Lega Sud, mi interessa. Tuttavia, spero ancora. Spero di unire lo spirito lombardo e veneto che non si piegherà facilmente”. Intervenedo quindi nell’attualità, sul fronte della nuova legge elettorale, Salvini tiene a precisare l’intenzione di voler chiudere ogni dialogo con il Partito democratico: “Ho letto questa mattina una intervista a Silvio Berlusconi che ha detto ’spero di tornare a ragionare in maniera seria con il Partito democratico’. Mah. Chi vota la Lega sappia che a noi non interesserà ragionare a livello politico con il Pd. Né adesso né mai”. Quindi i vaccini, per i quali a suo dire il governo ha scelto un approccio “statalista e classista che discrimina tra ricchi e poveri” ed entra a gamba tesa nelle case degli italiani, minacciando di togliere la patria potestà. Che andrebbe piuttosto “tolta ai rom che sfruttano i bambini. Io i miei figli li ho vaccinati, ma in un paese libero non puoi togliere la patria potestà a un papà o a una mamma che per motivi medici e scientifici fanno una scelta diversa”, aggiunge ancora Salvini, invitando piuttosto ad “andare nei campi rom a togliere la patria potestà a chi sfrutta i bambini, invece che entrare nelle case degli italiani che, per validi motivi medici e scientifici, si sentono di dover fare scelte diverse. Ma stiamo scherzando?. Questa odiosa discriminazione tra poveri e ricchi. Se puoi permetterti una multa di settemila euro, puoi evitare di vaccinare i tuoi figli, invece se fai l’operaio non puoi scegliere. Mi fa schifo un governo che discrimina tra ricchi e poveri, soprattutto quando c’è di mezzo la salute dei bambini. Ma neanche a Cuba o in Unione sovietica avevano un approccio statalista e classista, così volgare. E questo detto da uno che i suoi figli li ha vaccinati per scelta precisa”. Volte all’unità del partito e dunque rassicuranti gli interventi poi seguiti a quello di Salvini. “Ora si tira una riga sopra determinate polemiche. Non voglio sentire dire che ci sono decine di migliaia di persone che la pensano diversamente. La linea è quella che porta avanti Salvini. Buongiorno e buonanotte”. Ha esordito Roberto Calderoli, il quale si è detto “dispiaciuto” per la partecipazione alle primarie. “Il 52,7 per cento, per quanto mi riguarda, è una bella delusione”. Per altro, “quelli che sono presenti sono sempre gli stessi e gli assenti sempre gli stessi” fa notare Calderoli. “Abbiamo alcuni militanti di cartone, vogliamo rendercene conto? Preferisco avere cinquemila militanti in meno, ma sapere su chi si può contare”. Infine sullo “ius soli, dovrà passare sul mio cadavere per passare” assicura Calderoli. Dal canto suo il governatore della Lombardia ha voluto ‘omaggiare’ la figura del senatur: “Umberto ti voglio bene, hai fondato la Lega. Non ascoltare quei quattro pirla che ti dicono ’vieni con noi’. Il partito degli indipendentisti non esiste. Resta in Lega, questa è la tua casa. La Lega è immortale. E da oggi fine alle polemiche – ha tenuto a ribadire Maroni – La Lega è una e Salvini è il segretario e noi siamo dalla tua parte, Matteo, perché siamo leali. Chi ci sta, ci sta e chi no ’fora di ball’”. Del resto il segretario è parso molto fiducioso circa il futuro della Lega in quanto ‘Il 13% della Lega può raddoppiare’. “Quando fui eletto nel 2013 un sondaggio Swg ci dava al 3,2%. Oggi la stessa Swg ci dà al 13,6%. Non siamo arrivati. Questo è soltanto un punto di partenza, non di arrivo. Non mi interessa portare delegati a Roma a gridare alla luna. Il 13% può raddoppiare e noi vogliamo andare a Roma – assicura infine – a governare”.

    M.