‘LA MIA GENTE MERITA IL RISPETTO E L’AFFETTO DI TUTTI, IN PRIMIS DELLE ISTITUZIONI. SE NON ABOLISCONO LA TASSA SULLE MACERIE RICONSEGNO LE CHIAVI DI AMATRICE’, LO SFOGO DI PIROZZI

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    “Penso ai tanti orfani che saranno costretti a sborsare denaro per qualcosa che proviene loro dai genitori, dai nonni, dagli avi. Oggi quelle proprietà sono macerie, e oltre ai lutti, al dolore, alle tante difficoltà, queste persone si troveranno di fronte anche questo scoglio”. Non abbassa la testa il vulcanico ed attivissimo sindaco di Amatrice, Pirozzi, che oggi è tornato sulla spinosa questione delle tasse che, incredibilmente, continuano ad abbattersi su questi poveri cittadini, esattamente con gli stessi effetti dirompenti di un sisma. “Il tema delle tasse di successione sulle macerie, di cui in questi giorni si parla sui media – premette il primo cittadino del reatino – è essenziale e particolarmente delicato. Importante e delicato al punto che per mesi, insieme alla mia Giunta, abbiamo ragionato sull’impostazione da dare alla cosa e su come risolvere la problematica, che è tra le più urgenti. È impensabile che si debba pagare una tassa su un bene frutto dei sacrifici di intere famiglie e che oggi, peraltro, non esiste più. È qualcosa di profondamente ingiusto – osserva Pirozzi – e per questo la scorsa settimana abbiamo emanato una delibera di giunta per chiedere, insieme ad altri interventi urgenti ed essenziali, anche questo: che la tassa di successione sia abolita. Siamo certi che le istituzioni saranno capaci di farlo, in caso contrario c’è sempre la Contea di Amatrice: le tante donazioni ricevute sul conto corrente dedicato all’emergenza terremoto, che ci sono pervenute dal grande cuore degli italiani e non solo, ci permetteranno di adottare i dovuti provvedimenti in autonomia. Giovedì scorso – prosegue il sindaco – in Giunta abbiamo steso una lista dettagliata: tredici punti sui quali occorre un sollecito intervento governativo. Il nodo della tassa di successione è cruciale, ma i temi sono tanti, vi sono lacci e lacciuoli procedimentali da sciogliere affinché parta la fase della ricostruzione. Il tema dello smaltimento delle macerie, per esempio: non ci siamo proprio, i ritardi sono evidenti, a dieci mesi dal primo sisma siamo ancora invasi dalla devastazione, sia in città che nelle frazioni. E ancora, la necessità urgente di riavere sul territorio un adeguato numero di Vigili del Fuoco e di diversi contingenti militari e di pubblica sicurezza: la situazione è ancora emergenziale, nessuno dimentichi che qui non c’è più un paese. Ancora sono indispensabili deroghe al Codice degli Appalti, la condizione attuale è ridicola, dobbiamo essere messi in condizioni di agire, di compiere opere provvisionali, puntellamenti, messe in sicurezza di edifici pericolanti, di consentire la funzionalità di reti e servizi pubblici, di assistere adeguatamente la popolazione sotto tutti i punti di vista. Ma non solo: abbiamo bisogno di almeno due assessori in più, principalmente per quanto riguarda la ricostruzione. Non si può pensare di gestire una situazione come questa con una amministrazione adatta al ’tempo di pace’. Abbiamo due assessori, al momento. Solo due. Impensabile. Ma i puntini sulle i vanno messi su diverse altre faccende – denuncia quindi il primo cittadino – l’assunzione di personale, per esempio. Impensabile andare avanti con quello di cui oggi disponiamo: occorre predisporre un aumento di personale assumibile a tempo determinato, servono tecnici, vigili urbani, personale amministrativo. Come si fa a pensare di adoperare le attuali procedure nelle modalità di assunzione? È evidente che bisogna snellire le procedure, lo dico da dieci mesi. Impensabile avere solo due tecnici esperti con qualifica di RUP, ma come si fa a gestire un’emergenza così? Anche la burocrazia di cui è vittima la popolazione non è più tollerabile: occorre agevolare i cittadini in ogni modo, e nella delibera dello scorso giovedì si parla anche di questo, perché alla mia gente si è chiesto sin troppo. E poi vogliamo parlare delle banche? – domanda comprensibilmente stizzito il sindaco – Sarà o no il caso di dare priorità nell’erogazione, da parte del Fondo Interbancario, del rimborso dello stato delle ’banche fallite’ per i risparmiatori residenti nel cratere? Possibile che non ci si renda conto che qui il paese è raso al suolo? E che, nonostante tutto, la mia gente sta qui, resiste, appassionatamente innamorata di questa terra?. Io credo che sia tempo di dare una svolta epocale. Per questo ho chiesto un appuntamento con il premier e lo vedrò in settimana. Sono certo che il Governo accoglierà le istanze che abbiamo posto alla sua attenzione, altrimenti – afferma concludendo Pirozzi – mi occuperò personalmente delle famiglie che si ritroveranno costrette a pagare la tassa di successione, e lo farò con i procedimenti previsti dalla nostra Contea. E subito dopo andrò a Roma, portando con me le chiavi di questa Città e consegnandogliele. La mia gente ha sofferto tanto e ha dato prova di grande coraggio e di immensa dignità. Merita il rispetto e l’affetto di tutti, in primis delle istituzioni. Il Sindaco di Amatrice sta con la gente di Amatrice, questo sia chiaro”.

    M.