‘LE AZIENDE RENDANO NOTA LA PERCENTUALE DEI LORO DIPENDENTI STRANIERI’, LA PROPOSTA LANCIATA DAL MINISTRO DELL’INTERNO RUDD DIVIDE GLI INGLESI. I LABURISTI: RAZZISTA

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    Tira una brutta aria nel Regno Unito, e le conseguenze della Brexit rischiano di travalicare i principi di democratica accoglienza che determinano invece gli stati Ue. In particolare, a dividere gli stessi inglesi ed a destare reazioni di sdegno nella comunità internazionale, è stata la controversa proposta del ministro dell’Interno Amber Rudd, di obbligare le aziende a rendere nota la percentuale dei loro dipendenti stranieri. Il laburista Andy Burnham, ministro ombra del Lavoro, ha accusato la Rudd di xenofobia. Ma oggi, imperterrito, il ministro è tornato ad affermare con convinzione la bontà della sua proposta (“Non chiamatemi razzista”), nell’ambito del congresso conservatore. Un’iniziativa, scrive il Times a proposito della prospettiva della Brexit, che fa “arrabbiare” gli imprenditori, e che il deputato conservatore Neil Carmichael, davanti ai microfoni della Bbc ha definito “divisiva”. Il ministro Rudd ha affermato che in questo modo intende”stanare le compagnie che non rispettano le regole per spingerle ad un miglior comportamento”. Perché, spiega ancora il ministro dell’Interno, le società non formano abbastanza dipendenti britannici e le regole che impongono di pubblicizzare le offerte di lavoro per 28 giorni in Gran Bretagna prima di rivolgersi all’estero vanno rafforzate. Questo perché l’attuale sistema non fornisce “chiari incentivi” a considerare propriamente i meriti dei candidati locali o a impegnarsi nella loro formazione. Dunque, fra le proposte prese in esame dalla Rudd, si prevede che le compagnie che reclutano dipendenti all’estero dovranno dimostrare di aver cercato anche in Gran Bretagnae “chiarire quale proporzione della loro forza lavoro è internazionale”. Proposte pienamente bocciate da Carmichael, compagno di partito della Rudd: “Questa inquietante politica porterà persone, imprese e compassione fuori dalla società britannica e non dovrebbe essere portata avanti – ha detto il deputato conservatore – Le persone che arrivano in Gran Bretagna per lavorare duro, pagare le tasse e contribuire alla nostra società dovrebbero essere celebrate non svergognate. Penso che questa politica divisiva non può avere posto nella gran Bretagna del XXI secolo”.

    M.