‘QUESTO ORDINE PRENDE DI MIRA LA COREA DEL NORD E LE NAZIONI CHE NE FACILITANO L’ECONOMIA’

    “Questo ordine rafforza in modo significativo l’autorità per colpire individui, società, istituzioni finanziare che finanziano e facilitano il commercio con la Corea del Nord”, così il presidente Trump (prima del vertice alle Nazioni Unite con il premier giapponese Shinzo Abe e il presidente sudcoreano Moon Jae-in), annunciando la firma l’ordine esecutivo che imporrà nuove sanzioni alla Corea del Nord. “Voglio essere chiaro, questo ordine prende di mira un solo Paese, e questo Paese è la Corea del Nord – ha aggiunto Trump – Lo sviluppo di armi e missili da parte della Corea del Nord è una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in questo mondo ed è inaccettabile che altri sostengano finanziariamente questo regime canaglia criminale. Il regime brutale nordcoreano non rispetta i propri cittadini o la sovranità di altre nazioni. Il nuovo ordine esecutivo taglierà le fonti di entrate che finanziano gli sforzi della Corea del Nord per sviluppare le armi più letali conosciute dall’umanità”. Poi il presidente Usa ha spiegato che l’ordine conferisce inoltre al segretario del Tesoro, Steven Mnuchin, “discrezionalità nel colpire ogni banca straniera” impegnata in transazioni collegate al commercio con la Corea del Nord Quindi il Capo della casa Bianca, riferendosi alla Cina, ha spiegato che Xi Jinping ha ordinato alle del suo paese banche di cessare di fare affari con le istituzioni nordcoreane; una scelta quella del leader cinese, che Trump ha definito “molto coraggiosa e inaspettata”, lodando il presidente cinese. Dal canto suo il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, nel corso del suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, spiegando di non auspicare un collasso del regime nordcoreano, si è rivolto all’Onu chiedendo di svolgere un ruolo più attivo per ridurre la tensione nella Penisola coreana e alla Corea del Nord di “smettere immediatamente di fare scelte spericolate che possono portare al suo isolamento e crollo e a scegliere invece la strada del dialogo”. Quindi, alla comunità internazionale, il presidente sudcoreano ha invece chiesto di “rispondere in modo deciso e duro” alle provocazioni di Pyongyang fino a che la Corea del Nord “non rinuncerà volontariamente ai suoi programmi nucleare e missilistico”.
    M.