‘SE RISPETTO AL CAOS CHE STA ACCADENDO IN RAI IL MANDANTE È RENZI, ALLORA CAMPO DALL’ORTO VA DIFESO’, AFFERMA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI

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    “Se il mandante della situazione che si sta sviluppando in Rai, con le voci di cacciata di Campo Dall’Orto,è Renzi, allora Campo Dall’Orto va difeso, come andrebbe difeso qualsiasi amministratore delegato, giornalista o dipendente Rai sul quale la politica si permette di mettere bocca”. Non ha dubbi il presidente della Commissione di Vigilanza Rai e deputato M5S, Roberto Fico, commentando con l’agenzia di stampa AdnKronos i contrasti tra i consiglieri e il direttore generale di Viale Mazzini, Antonio Campo Dall’Orto, emersi nell’ultima riunione del cda. “Campo Dall’Orto – aggiunge Fico – ha fatto sicuramente delle cose positive”. Nonostante ciò, secondo l’esponente M5s l’operato del dg presenterebbe “molti limiti soprattutto per quanto riguarda l’informazione, e mi riferisco in modo particolare all’informazione del Tg1, che il Pd difende a spada tratta. La politica in ogni caso – spiega – deve rimanere fuori da qualsiasi scelta inerente la nomina di persone all’interno del board della Rai, ed è inutile che Anzaldi si nasconda dietro un dito, perché sa bene come nascono certe dinamiche. L’impressione è che Campo Dall’Orto non abbia soddisfatto Renzi e il Pd, non in termini di qualità rispetto all’interesse pubblico, ma rispetto al Pd, e quindi, con tutti i suoi limiti, Campo Dall’Orto va difeso. E gli auguro di portare a termine suo mandato, che scade nell’estate del 2018. Il dg oggi può dimostrare di essere un uomo libero e indipendente, fuori da ogni tipo di logica e appartenenza. Se c’è qualche pressione di ogni tipo su consiglieri, dg e presidenza Rai per far partire ’operazioni’ nei confronti di chicchessia è bene che tutti denuncino pubblicamente. La trasparenza è una garanzia per tutti”. Dal canto suo, il consigliere d’amministrazione di Viale Mazzini, Arturo Diaconale, tiene a precisare che “Non ho pressioni di sorta da parte di nessuno. Mi sembra bizzarro però chiedere, come fa Fico, che la politica resti fuori dalla Rai quando proprio la massima espressione politica, che è il presidente della commissione di Vigilanza, interviene a difesa del dg e critica il Tg1. La verità – aggiunge Diaconale – è che la politica c’era quando è stata approvata la legge che ha dato al governo il potere di nomina del proprio rappresentante con massimi poteri in azienda, e c’è adesso che questo rappresentante non rientra più nelle logiche di chi l’ha prescelto e viene difeso da chi lo attaccava prima. Contesto a Campo Dall’Orto l’assenza totale di pluralismo nella Rai. Prima ha privilegiato solo la parte renziana, poi, come si evince dalla difesa di Fico, quella grillina. Mi sembra curiosa questa lottizzazione bidirezionale” Per l’altro conigliewre del cda, Guelfo Guelfi, “Chi è abituato a subire delle pressioni, la prima cosa a cui pensa è che anche gli altri le subiscano. Il rumore che si è generato dopo l’ultimo Cda – prosegue Guelfi – trascura il merito della discussione per profittare e continuare una battaglia polemica in cui risulta evidente la volontà di strumentalizzazione di ogni occasione a fini elettorali. Il fatto che oggi si faccia quadrato intorno al nome di Campo Dall’Orto non può che farmi piacere, ho sempre sostenuto che il prodotto Rai andato in onda in questi ultimi due anni è di grande qualità, con sempre ottimi risultati in fatto di audience, raccolta pubblicitaria e così via”. Anche Rita Borioni, del cda rai, sottolinea di non aver mai ricevuto pressioni: “Io non ho mai ricevuto pressioni da nessuno. Non abbiamo mai ricevuto pressioni né quando il premier era Renzi e neppure adesso che a Palazzo Chigi c’è Gentiloni. Esiste una dialettica dentro il consiglio d’Amministrazione che è sempre stata sul merito. Sempre”. Sconcertato invece in merito al caso, il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli: ’’A Roberto Fico vengono attribuite parole così sconcertanti e talmente prive del minimo senso istituzionale da far sperare siano solo un ennesimo malinconico infortunio espressivo e non il suo pensiero’. Renzi non è un mandante, Campo Dall’Orto non era un servo e non è un bersaglio, la Rai non è la cartina di Risiko. E soprattutto Fico deve provare a realizzare che il suo ruolo non è capo degli ultras ma presidente della vigilanza. Come tale dovrebbe avere a cuore la tutela del pluralismo, la trasparenza dei processi, il corretto impiego delle risorse pubbliche, il rilancio del servizio pubblico. Spero davvero di apprendere, per il rispetto che si deve alle istituzioni, che la dichiarazione è solo frutto del lavoro di un hacker e che la presidenza della vigilanza parlamentare è ben lontana da quei tratti di faziosità’’. Anche Franco Siddi, consigliere del cda, ha voluto commentare la vicenda, spiegando come “Il destino di Campo Dall’Orto dipende da ciò che farà ancora come direttore generale non certo da ciò che politicamente di lui pensano Renzi o Fico. Sono lieto che fino a ieri tanti politici parlavano del dg come di un agente politico di una parte e oggi lo adottano. Per quanto mi riguarda, come consigliere Rai continuerò a operare e a collaborare col direttore generale, senza mai rinunciare al pensiero critico e alla libertà delle idee, sulla base delle opzioni strategiche per la Rai di oggi e del futuro affidato al nostro mandato. Quanto ho fatto in Cda finora, e non solo nell’ultima riunione, è ispirato solo a questa logica – ha quindi concluso il consigliere – Su molte cose i risultati sono ottimi, su alcune questioni ci sono problemi aperti, su altre ancora ci sono processi e decisioni da verificare”.

    M.