“COSPIRAZIONE POLITICA”, M5S CONTRO IL PATTO DEL NAZARENO – di Francesca Maiezza

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    Il 10 novembre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati, sottorichiesta del deputato Colletti (M5S), per confutare l’esistenza del Patto del Nazareno.Facendo un passo indietro, il patto tanto dibattuto è un accordo politico siglato da Matteo Renzi e dall’ex Presidente Berlusconi il 18 gennaio del 2014. Gli obbiettivi erano quelli di procedere ad una serie di riforme costituzionali, tra cui la riforma del titolo V della Costituzione, con la soppressione dei rimborsi ai gruppi consiliari regionali, la trasformazione del Senato in Camera delle autonomiesenza elezione diretta dei senatori e la riforma della legge elettorale. Il nome, “patto delNazareno”, proviene dal soprannome della dirigenza del Pd, la cui sede è in via del Nazareno a Roma, luogo in cui si è svolto il primo incontro tra i due leader. Sul sito del Movimento 5 stelle e sulla pagina Facebook del deputato Andrea Colletti è pubblicato l’intero documento di 31 pagine che ha aperto la polemica tra i partiti della maggioranza.Dopo l’interrogazione presentata in Parlamento da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, il deputato ha annunciato di aver depositato in procura una denuncia dichiarando: “per accertare esistenza e contenuto del patto del Nazareno. Ho chiesto di verificare se il patto sia stato effettivamente preordinato a pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Colle”. Il punto cruciale del patto è proprio la riforma di voto: Silvio Berlusconi ha paura che il premier voglia andare alle urne e non risponde agli ultimatum riguardanti il disegno di legge. L’ex Cavaliere intanto convoca i suoi parlamentari a Palazzo Grazioli. Renzi avverte Forza italia che troverà altre strade per fare le riforme. Visto che la situazione sembra “fumosa”, l’ultima azione è quella di Colletti: “facciamo scricchiolare l’accordo che ha trasformato la nostra Repubblica democratica in una dittatura mascherata. I contorni del patto sono alquanto fumosi giacché ignoto ne è il contenuto, ignoti ne sono i sottoscrittori, oltre a coloro già citati (Renzi e Berlusconi), ed ignoti ne sono i garanti”. E prosegue riferendosi alla elezioni del Presidente della Repubblica: “cospirazione politica a tutti gli effetti che, attraverso un accordo intercorso fra pochi, attenta impunemente la Costituzione e gli organi costituzionali, sacrificando i diritti e gli interessi di molti. Il rischio che viene adombrato è che la Repubblica democratica si stia trasformando silentemente e con il benestare di molti in una dittatura mascherata di cui appaiono ormai chiari gli artefici e i beneficiati”. Nell’esposto del deputato si richiede che vengano controllati i tabulati telefonici dei giudici costituzionali, tra cui Giuliano Amato, per appurare “se siano avvenuti contatti tra gli stessi giudici costituzionali, il presidente della Repubblica o altri alti funzionari del Colle e/o alti dirigenti di partito.”