“Sì al divorzio breve” – di Alessia Lambazzi

     

    398 favorevoli, 28 contrari, 6 astenuti: il divorzio breve è legge.  Dopo 12 lunghi anni di iter parlamentare, sono stati ridotti i tempi di attesa di separazione giudiziale da tre ad un anno, mentre per la separazione consensuale saranno necessari 6 mesi. Modifiche anche sul fronte patrimoniale: la comunione deibeni potrà essere sciolta nello stesso momento in cui si sottoscrive la separazione. Tale legge risulterà valida anche per le cause in corso e non influirà la presenza di figli minori.

    L’immancabile  tweet di Matteo Renzi “Il #divorziobreve è legge. Un altro impegno mantenuto. Avanti, è #lavoltabuona”, sancisce l’inizio di un’interminabile querelle. C’è chi afferma la morte della famiglia e chi, d’altro canto rivendica la propria libertà, attraverso l’approvazione di una legge.

    Famiglia Cristiana esprime la propria indignazione: “Bastano 6 mesi per cancellare una famiglia”. Quasi tutte positive invece, le reazioni pervenute dalla politica,Elena Centemero (Fi), già prima firmataria di una proposta di legge sul divorzio breve ci tiene ad affermare che, “il via libera è un traguardo di civiltà: il testo concilia la difesa della famiglia e il rispetto per la sofferenza di chi, concluso un rapporto matrimoniale, ha diritto a poter iniziare una nuova vita. Da tanto tempo aspettiamo questo risultato e finalmente è arrivato”.

    Senza dubbio la presenza della legge permette agli uomini di darsi un ordine e garantisce la tutela dei propri diritti, ma c’è d’altra parte quella legge di natura, propria di ogni essere umano, che colloca i sentimenti in uno spazio aperto, difficile quindi da limitare.