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Vaccino, “Lo Stato responsabile degli eventuali danni” ‘corregge’ una donna: caos nell’Hub, ed i medici le rifiutano la dose

“Mercoledì 12 gennaio la signora si reca presso il centro vaccinale Cesa in Via Alvaro per sottoporsi al vaccino anti-Covid Moderna. Al momento di firmare il consenso informato che, come noto, tutti i vaccinati devono sottoscrivere, la donna tira fuori una penna dalla borsa e, alla pagina dove si specifica che il cittadino ha ‘compreso i benefici e i rischi della vaccinazione’, aggiunge una frase scrivendo testualmente ‘non liberando lo Stato italiano, che mi obbliga a questa vaccinazione, da ogni eventuale avversità, malattia derivante, o qualsiasi effetto indesiderato ne derivasse’”.

Consenso negato: l’ira dei medici dell’hub vaccinale rispetto alla ‘postilla’ aggiunta dalla donna

Apriti cielo! Racconta ancora il Codacons, al quale poi la signora in questione si è rivolta per avere assistenza legale.

Letto quanto ‘aggiunto’ a penna dalla donna, il personale sanitario presente ha subito contestato la ‘postilla’, fomentando così la rabbia della signora. Quindi, raccontano ancora dall’associazione dei consumatori, “l’intervento del direttore della struttura, che porta i medici presenti ad aggiungere a loro una volta una contro-postilla al modulo sul consenso informato, scrivendo: ‘Si prende visione della postilla inserita dalla paziente sul primo foglio e non si acconsente alla vaccinazione sulla base di quanto riportato e scritto dalla paziente. Si comunica alla paziente che si potrà procedere alla vaccinazione solo previa firma del consenso informato’”.

Consenso negato: la ‘contro-replica’ firmata dalla donna a quanto dichiarato dai medici dell’hub vaccinale

A questo punto, letta la ‘correzione’ dei sanitari, la signora ha giustamente ritenuto opportuno ‘contro-replicare’, scrivendo a sia volta: ‘Desidero vaccinarmi qui ed ora, ma non mi viene effettuata la vaccinazione perché ho inserito la postilla che non esonera lo Stato Italiano’.

Codacons: allo studio la possibilità di promuovere un’azione legale nei confronti dei medici per ‘abuso di ufficio’

Insomma, una situazione caotica ed ingarbugliata, per altro prima o poi anche ‘prevedibile’, che però ora rischia di trasferirsi in un’aula di tribunale. Tanto è che, appena uscita dall’hub vaccinale, la donna si è subito rivolta al Codacons. La signora si è infatti rivolta all’associazione, denunciando l’accaduto, e chiedendo quindi di essere seguita legalmente, cosa che l’associazione ha comunicato che si appresta a fare, studiando l’eventualità di poter intraprendere un’azione legale contro lo Stato e lo stesso centro vaccinale, in quanto si è poi rifiutato di somministrare l’inoculazione della dose. Circostanza che a detta del Codacons potrebbe tradursi nel reato di abuso d’ufficio nei confronti  dei medici.

Rienzi (Codacons): “Lo Stato è tenuto per legge e risarcire qualsiasi danno sanitario legato alla vaccinazione”

Come commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ”L’episodio dimostra come sia urgente e necessario modificare il consenso informato che i cittadini devono firmare quando si sottopongono alla vaccinazione anti-Covid. In presenza di un obbligo vaccinale, lo Stato è tenuto per legge e risarcire qualsiasi danno sanitario legato alla vaccinazione, ma di tale responsabilità stabilita dal nostro ordinamento non si fa alcuna menzione nel modulo di consenso informato, che al contrario così come formulato oggi addossa ai cittadini qualsiasi rischio legato alla somministrazione del vaccino“.

Max