OBAMA VOLA A RIAD MA IMPERVERSA LA POLEMICA SULLA LEGGE ANTI-SAUDITI ISTITUITA DOPO GLI ATTACCHI DELL’11 SETTEMBRE

    Torri-Gemelle_11-settembre-2001.jpg (435×347)

    Mentre Obama si appresta a visitare Riad, Josh Earnest – portavoce della Casa Bianca – rende noto che molto probabilmente il presidente Usa porrà il veto che permetterebbe alle famiglie delle vittime dell’11 settembre di fare causa ai sauditi per il loro presunto sostegno ad associazioni benefiche ed altri gruppi che avrebbero finanziato al Qaeda. Del resto a tal proposito, il ministro degli Esteri saudita ha già ‘avvisato’ l’amministrazione: se la commissione Giustizia del Senato a stelle e strisce dovesse approvare tale legge approvato, il governo saudita  venderà i 750 miliardi di dollari di investimenti negli Stati Uniti per mettersi al riparo da eventuali ingiunzioni di sequestro da parte dei giudici. Sponsorizzata sia da democratici che da repubblicani, la legge creerebbe un’eccezione alla misura che tutela i governi stranieri da cause civili – e che finora ha impedito alle famiglie delle vittime di fare causa ai sauditi – nel caso che si dimostri che il governo straniero sia coinvolto in un attacco terroristico sul suolo americano. Premesso che in realtà tale scelta a cui sarebbe chiamato ad esprimersi il senato non è ancora stata calendarizzata, il portavoce di Obama ha tenuto a precisare che non sarebbe in ogni caso la polemica affermazione dei sauditi ad animare il presidente, quanto  il fatto che la legge metterebbe “a rischio la stessa nozione di immunità governativa: questo potrebbe mettere gli Stati Uniti, i nostri militari e personale diplomatico a grave rischio se anche altri Paesi dovessero adottare misure del genere. Considerate la lunga lista di preoccupazioni che ho esposto è difficile immaginare uno scenario in cui il presidente firmi una legge in questi termini”. Nello specifico, ha quindi aggiunto Earnest, l’invito a Riad è alla cautela nei confronti di un passo che avrebbe ampie conseguenze economiche: “Un Paese con un’economia moderna ed ampia come l’Arabia Saudita non avrebbe benefici da un mercato finanziario globale destabilizzato, come non ne avrebbero gli Stati Uniti”. In ogni caso, nell’ambito dei colloqui che caratterizzeranno l’incontro di Obama con il re Salman, si parlerà sicuramente di altro: il nodo è l’accordo nucleare con l’Iran, la lotta allo Stato Islamico e la Siria. Riguardo alla ‘temuta’ legge, i sauditi hanno sempre ribadito la loro estraneità agli attentati dell’11 settembre.

    M.