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    “Buona Parola a Tutti” parla di “malagiustizia” con Alfredo Mosca e Carlo Carpi

    L’indagine su Luca Palamara (ex consigliere del Csm) ed legami del consigliere Spina e del pm Fava (membro della Direzione Antimafia) come del magistrato Cosimo Ferri, hanno incrementato nell’opinione pubblica la sfiducia verso il sistema giudiziario. La gente non crede più che nei tribunali si riceva giustizia, soprattutto vede sempre più lo Stato come il nemico da cui guardarsi, difendersi, fuggire.

    Luca Palamara rappresenterebbe il bandolo della matassa: pm, ex consigliere del Csm ed ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati; è indagato per corruzione dalla Procura di Perugia, e per aver accettato “benevolenze” di vario genere in cambio di favori. Nell’indagine figurano alte personalità della magistratura italiana: ed il numero dei coinvolti sembrerebbe destinato ad aumentare. Come nel caso del pm Cesare Sirignano (Direzione nazionale antimafia) intercettato grazie al trojan installato nel cellulare di Palamara.

    Invece Luigi Spina (consigliere del Csm) ed il pm Stefano Rocco Fava sono solo sospettati di favoreggiamento e rivelazione di informazioni coperte da segreto istruttorio. Secondo l’accusa, Spina e Fava avrebbero rivelato a Palamara informazioni riservate sull’indagine a suo carico: aiutandolo ad eludere i controlli? A questa domanda risponderà l’indagine. L’attuale presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Pasquale Grasso, ha spiegato con una nota che “non vi è alcuna correlazione tra l’inchiesta della Procura di Perugia e l’imminente nomina che dovrà fare il Consiglio superiore della magistratura per la guida della Procura di Roma”.

    Italia commissariata dai magistrati

    ItaliaSera per rispondere ai dubbi della gente sugli scandali giudiziari, come sugli errori delle procure e sulle persecuzioni giudiziarie, avrà come ospiti Carlo Carpi (imprenditore e vittima di persecuzione giudiziaria) ed Alfredo Mosca (giornalista nemico dei processi mediatici utili solo a certi giudici).

    Durante la trasmissione “Buona Parola a tutti” verranno confrontati uomini e carriere. E per capire come i “traffici d’influenze” abbiano permesso ad alti burocrati di scalare i vertici dello Stato e, parimenti come le indagini della magistratura abbiano messo in crisi aziende, famiglie, imprenditori e gente comune (i tanti casi d’errori giudiziari). Luca Palamara inizia la sua carriera nella magistratura alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, poi nel 2002 viene assegnato alla Procura di Roma: a soli 39 anni viene eletto presidente dell’Associazione nazionale magistrati (detiene il record di più giovane presidente dell’Anm).

    L’imprenditore genovese Carlo Carpi viene arrestato la mattina del 17 ottobre 2014 senza aver commesso alcun reato: detenuto in isolamento per due settimane, quindi il 28 febbraio 2015 trasferito senza motivo all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino. Carlo Carpi faceva e fa politica, e viene accusato genericamente di “stalking”, quindi colpito da misure di sicurezza. Per un magistrato di Genova, Carpi doveva essere indagato per le sue conoscenze ed amicizie nel mondo politico e finanziario. Basta questo per indagare un cittadino?

    Il caso di Carlo Carpi, detenuto in attesa di un giudizio, ricorda non poco la storia narrata da Nanni Loy in “Detenuto in attesa di giudizio”. Alfredo Mosca ci aiuterà a ripercorrere, con l’aiuto di Carlo Carpi, i fenomeni degenerativi che hanno accompagnato il commissariamento di politica ed impresa da parte d’una magistratura animata da protagonismo, simpatie partitiche e, fondamentalmente, alleanze con la stampa che ha cavalcato la mediaticità del sistema giudiziario italiano.