A Focene parte una raccolta firme contro la nuova viabilità

    Dopo le proteste le firme. A Focene i “no” contro la nuova viabilità adottata dall’amministrazione comunale crescono e s’allargano. Segnaletica confusa e discordante (ci sono segnali di svolta su strade con divieto d’accesso), sensi unici arruffati, viabilità al collasso, decisione presa senza condividere o quantomeno informare la località. I capi d’accusa sono finiti in una petizione che in 24 ore ha già ottenuto una marea di adesioni. La raccolta firme spontanea è partita ieri, nata da un gruppo di cittadini che, ci tengono a dirlo, “non appartengono a nessun comitato cittadino”. A rappresentarli Sergio Faina, uno che a Focene ci vive da una vita. “Questa viabilità proprio non va – dice -. Istituire i nuovi sensi unici di sabato, senza aver avvertito nessuno e senza cambiare la vecchia segnaletica è stato un errore madornale. Focene lo scorso fine settimana è letteralmente andata nel caos e oggi, sabato, stiamo da capo a dodici. In una settimana nessuno si è fatto carico di modificare la segnaletica orizzontale e verticale, ci sono cartelli che ti dicono di svoltare su una strada con un cartello con divieto di accesso. Il delirio. Ci sono macchine che continuamente imboccano strade contromano, con grossissimi pericoli per chi vi transita. Non si è risolto poi il problema di fondo: le macchine continuano ad andare a veloci, nessuno rispetta i sensi unici, i flussi di traffico sono forti e la nuova viabilità non li ha snelliti, anzi ha peggiorato la situazione. Lo scorso sabato un tir di una nota azienda del territorio ha bloccato Focene paralizzandola per un’ora. Il motivo? Prima, con i doppi sensi, poteva uscire e imboccare direttamente viale di Coccia di Morto, oggi deve passare nel centro di Focene, e con il parcheggio selvaggio è impossibile, non c’entra. E se dovesse succedere nuovamente? E se in quel momento dovesse transitare un’autombulanza? Se ci fosse un’emergenza e qualcosa fosse costretto a correre all’ospedale? Cosa succederebbe?” 

    Non sono gli unici problemi: “I parcheggi – spiega Sergio Faina – sono e continuano a essere insufficienti, biciclette, pedoni e persone con disabilità sono in pericolo costante. Con il nuovo intricato sistema di sensi unici uscire da Focene è diventato un terno al lotto. Insomma, un disastro. Cosa chiediamo? Di rivedere tutto, di confrontarsi con la cittadinanza e non solo con quei comitati che votano a sinistra. Qui la politica non c’entra nulla. Bianchi, rossi, neri: tutta una scusa. C’è un problema che va risolto. Noi? Siamo semplici cittadini ai quali la politica non interessa e chiedono soltanto di essere ascoltati. Ascoltati anche da quei comitati che parlano a nome di tutta Focene e poi non sono mai andati a bussare a nessuna porta. Noi stiamo facendo invece il contrario. Ci presentiamo a casa delle persone, chiediamo la loro opinione e di mettere una firma su questa petizione”. Nei giorni scorsi qualche abboccamento c’è stato: “Abbiamo parlato con l’assessore Caroccia che ci ha comunicato testualmente di non potersi mettere contro dieci persone. Questa è una dichiarazione assurda. Spero non faccia il politico e non smentisca perché ci sono le registrazioni. Idem il consigliere di zona, Massimiliano Chiodi. Abbiamo fatto un giro insieme, in dieci minuti abbiamo incontrato almeno una decina di macchine che correvano a folle velocità contromano. E questo problema si ripete tutti i giorni. Chiediamo che questa nuova viabilità venga rivista”. Sull’argomento il consigliere comunale William De Vecchis ha già chiesto la calendarizzazione di una commissione lavori pubblici itinerante. “Ho presentato regolare domanda – spiega De Vecchis -. È necessario che la parte politica e i tecnici del comune vengano sul posto, guardino la situazione con i loro occhi e si confrontino con la cittadinanza per poi prendere una decisione definitiva. Io non entro nel merito della questione, giusta o sbagliata non devo essere io a dirlo ma è la commissione chiamata a esprimersi dopo essersi confrontata con i cittadini. D’altronde la partecipazione era uno dei cardini della campagna elettorale di Montino. A ben guardare non mi pare che sia mai stata attuata”.