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A Roma non il lockdown, ma una sorta di ‘catena di Sant’Antonio’ finisce per ‘chiudere’ le domeniche ai romani

Il Comune ha annunciato per dopodomani la prima delle quattro ‘Domeniche ecologiche’ (le altre saranno nel 2021: il 24 gennaio, il 14 febbraio, ed il 14 marzo), alfine di combattere l’inquinamento atmosferico che attanaglia la città. In realtà, dopo il lockdown, e con le attuali misure restrittive, non è che poi nella Capitale vi fosse questa urgenza ambientalista. Guarda caso poi, nel frattempo la notizia che le Ztl sarebbero rimaste attive e, anche per domani, vige il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti. L’unica nota positiva, probabilmente per evitare la ‘rivolta’ dei poveri commercianti, è che in serata è stato poi deciso di lasciare aperti per il week end i varchi elettronici posti nelle vie d’accesso al Centro Storico…

Decisioni che hanno evidentemente ‘mandato su tutte le furie’ i commercianti del Centro Storico o meglio, quanti ancora miracolosamente riusciti a sopravvivere a questa disastrosa situazione economica.  Come ha infatti tenuto a sottolineare Romolo Guasco di Confcommercio, “le domeniche ecologiche in questo momento non servono a nulla. Così si uccide il settore del commercio e basta”.

Domenica ecologiche  e fermate Metro chiuse: l’omaggio del Comune ai commercianti

Come se poi non bastasse, il Comune ha inoltre chiuso per il week end (dalle 10 alle 20 circa), le fermate della metro Flaminio e Spagna, per scoraggiare gli assembramenti, e gestire così il contingentamento nelle vie principali dello shopping. Qui poi ci penserà la Polizia locale, anche con l’aiuto dei megafoni a ‘regolare il traffico’ dei pedoni.

Insomma, una concatenarsi di chiusure e divieti che, oltre ad uccidere le attività produttive site nel cuore della città, in realtà fungono da deterrente, cercando così di scoraggiare sempre più persone a farsi una passeggiata domenicale.

Non avendo il coraggio di indire un lockdown, il governo ha demandato alle Regioni

Pessimo il governo che, non volendo creare tensioni (e terrorizzato dalla perdita di ‘sostegno’), ha evitato il lockdownm passando la patata bollente alle Regioni, dando loro ampia libertà decisionale.

Zingaretti: “La situazione è positiva”, ma con un’ordinanza chiude i centri commerciali!

E guarda caso, parallelamente alle ‘trovate’ della Raggi, nel pomeriggio il governatore Zingaretti ha annunciato: ”Ho firmato una ordinanza, anche se la situazione è positiva, per vietare i mercati la domenica e chiudere gli esercizi commerciali sopra i 2500 mq. Il virus – ha proseguito Zingaretti – ha colpito soprattuto le grandi capitali, ma grazie all’atteggiamento dei romani, ai test, stiamo ancora tendendo la situazione sotto controllo ma nulla è scontato. Anzi, dobbiamo continuare a difenderci. Dunque – ha concluso il governatore – Vedremo se si ferma la curva senza arrivare a misure estreme con effetti economici e sociali. Su qual è il punto di equilibrio va fatto rispondere a chi è responsabile della situazione nazionale”.

‘Nicolone’ in realtà sa che la situazione può degenerare da un momento all’altro…

Insomma, un ‘panegirico’ poco credibile quello di ‘Nicolone’, specie perché preceduto da parole rassicuranti come “la situazione è positiva”, oppure “stiamo ancora tendendo la situazione sotto controllo”.

Molto probabilmente la situazione non è affatto così (basti pensare ai 2.925 nuovi contagi di oggi nel Lazio – 239 dei quali a Roma – ai 34 decessi, ed ai 3mila pazienti ricoverati), c’è paura, e tanta.

Ma siamo sempre lì: nessuno ha il coraggio di bloccare tutto o meglio, almeno fino a quando non ci troveremo – malauguratamente – di fronte al peggio.

“E venne il governo, che morse la Regione, che picchiò il Comune, che il topolino (noi) mangiò…”

Per dirla tutta, la sensazione, come dicevamo, è che il governo ‘nicchia’, si professa responsabile evitando di dare il colpo di grazia all’economia territoriale, e demanda alle Regioni. Queste ultime, laddove manca un ‘uomo di polso’ (vedi De Luca), la ‘buttano in caciara’: va tutto bene ma, tanto per stare sicuri, chiudiamo qua e la. Quindi, a loro volta, investono poi il Comune che, a sua volta, interviene dove e come può…

Insomma, altro che Branduardi! Stavolta siamo alla Fiera del Covid… ed il topolino siamo noi!!!!

Max