ADOZIONI, MARIO MIELI: “PRIMO CASO RICONOSCIUTO A COPPIA GAY”

     
     
    “Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bimba che vive in una coppia omosessuale formata da due donne, figlia biologica di una sola delle due, che sono libere professioniste e che si sono sposate all’estero. Si tratta del primo caso in Italia di “stepchild adoption”. La coppia, che vive a Roma dal 2003, ha avuto una bimba all’estero anni fa con procreazione assistita eterologa. Il Tribunale ha accolto il ricorso presentato per ottenere l’adozione della figlia da parte della mamma non biologica, la “stepchild adoption” appunto, già consentita in altri Paesi europei”. E’ quanto si legge in un comunicato l’associazione Mario Mieli. “Con avvedutezza il Tribunale ha non solo riconosciuto un diritto alla coppia ma soprattutto alla bambina, frutto di un consapevole e voluto progetto di vita di coppia ma ha segnato un passo storico per il nostro Paese. Vogliamo fare i nostri migliori auguri alla coppia romana che, pur consapevole dei rischi di un percorso giudiziario, ha scelto di pretendere che i diritti per loro e la loro bambina venissero riconosciuti anche in Italia – commenta Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – La stepchild adoption è già prevista, per le coppie omosessuali, all’interno del progetto di legge sulle unioni civili del governo Renzi che attendiamo diventi presto legge dello Stato. Plaudiamo alla scelta del Tribunale che, con questa sentenza, ha sapientemente anticipato la legge e riconosciuto a questa bambina nata in una coppia omogenotoriale gli stessi diritti di qualsiasi altro bambino. E’ infatti nell’interesse di migliaia di figlie e figli di coppie gay e lesbiche che si deve garantire la possibilità di avere due genitori legalmente riconosciuti in linea con la realtà familiare che già vivono tutti i giorni. Ancora una volta la politica arriva troppo tardi rispetto ai cambiamenti della società e alle inevitabili richieste di diritti. Non è più tempo di tergiversare, la legge deve essere approvata quanto prima, per allinearci alle altre grandi democrazie europee altrimenti sarà sempre più inevitabile che i vuoti legislativi vengano colmati dal progresso sociale e dai tribunali che sono obbligati a darvi risposte”.