ALEPPO, IMPERVERSA IL CAOS: IL REGIME SIRIANO STRINGE UN ACCORDO PER L’EVACUAZIONE DEI RIBELLI CHE IMPROVVISAMENTE RIACCENDONO GLI SCONTRI. ONU E MSF: ‘È STRAGE DI CIVILI’

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    Ore concitate e drammatiche quelle di stamane ad Aleppo dove, prima l’esercito lealista ha annunciato la conquista, poi da Mosca è giunta la notizia che dopo l’attacco a sorpresa condotto da alcune fazioni di ribelli, c’è stata una violenta recrudescenza degli scontri. Ed in tutto questo l’Onu ha denunciato una strage fra i civili, fino a quel momento festanti per la fine dei combattimenti. Eppure fino alle prime luci dell’alba tutto sembrava andare per il meglio: il regime siriano – in seguito ad accordi avvolti nel mistero – aveva inviato dei bus in un punto concordato di Aleppo per evacuare i ribelli e le loro famiglie da Aleppo est, in base a un accordo raggiunto ieri sera. Secondo quanto riferito dalla tv libanese al-Mayadeen, che trasmette in diretta dalla città, i pullman dovrebbero permettere l’evacuazione di circa 5mila ribelli e le loro famiglie ad al-Atareb, cittadina in mano all’opposizione a nord-ovest della città di Aleppo, e in alcune zone rurali nella parte est della provincia di Idlib. Tuttavia la Bbc ha spiegato che l’evacuazione sarebbe ferma perché il regime pretenderebbe la simultanea evacuazione dei suoi militari e combattenti feriti e dei civili dalle città assediate dalle forze di opposizione. La richiesta che sarebbe stata avanzata dal regime non è tra i punti dell’accordo su Aleppo raggiunto ieri con l’opposizione. Fonti dell’opposizione siriana citate dal quotidiano turco filo-governativo ’Sabah’, sostengono invece che l’avacuazione sarebbe stata rinviata a causa di nuove condizioni poste dall’Iran. Nel frattempo, via Twitter, l’ ex presidente della Coalizione nazionale dell’opposizione, Hadi al-Bahra, ha duramente accusato il regime di aver “bloccato l’accordo” e di aver chiesto ai ribelli di “partire senza le loro armi e andare solo a Idlib”, contrariamente agli accordi di ieri. Le Nazioni Unite, attraverso l’Unocha (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento delle questioni umanitarie). hanno tenuto a precisare di essere “non coinvolte” nelle operazioni per l’evacuazione di ribelli e civili, hanno comunque dato la loro disponibilità per facilitare “l’evacuazione volontaria e sicura dei feriti, dei malati e dei civili vulnerabili dai quartieri assediati della città”. Medici senza Frontiere, che stanno dando il massimo per giungere ad una soluzione, hanno espresso grande preoccupazione ed apprensione per la situazione, affermando che sono ormai un pungo gli operatori sanitari che continuano a lavorare in condizioni estreme ad Aleppo Est e, riferisce l’organizzazione, esprimono profonda paura per il loro futuro immediato. Gli operatori sanitari e i pazienti di cui si prendono cura sono protetti dal Diritto Internazionale Umanitario, sottolinea la nota. In un conflitto caratterizzato da orribili atrocità contro i civili, come recentemente dichiarato anche dalle Nazioni Unite, Msf si dice “estremamente preoccupata per il destino della popolazione”. Del resto, tutte le negoziazioni per garantire l’accesso delle Nazioni Unite e di altri attori, tra cui Msf, per fornire assistenza umanitaria nelle aree assediate di Aleppo Est sono state infruttuose, si legge in una nota, secondo cui “nella maggior parte dei casi sembra che le persone non abbiano avuto la possibilità di fuggire quando e dove avrebbero voluto. Non è stato possibile evacuare i pazienti, rifornire gli ospedali e fornire assistenza cruciale alle persone intrappolate nell’area”, denuncia Msf, ribadendo che “tutte le parti coinvolte sono state e sono ancora responsabili di questo fallimento”. Come ha tenuto a sottolineare Teresa Sancristoval, responsabile dell’Unità di Emergenza di Msf per Aleppo: “E’ una delle peggiori crisi che Msf abbia testimoniato negli ultimi anni. Ricordiamo a tutte le parti in conflitto che anche la guerra ha delle regole. È fondamentale che tutte le parti consentano alle persone di fuggire per trovare sicurezza, permettano l’evacuazione dei malati e dei feriti e facilitino la possibilità di fornire protezione e assistenza umanitaria alle persone intrappolate dalle linee del fronte”. L’organizzazione Medici Senza Frontiere (Msf) si dice “indignata per la violenza esercitata contro i civili” ad Aleppo e per “la passività dimostrata da tutti gli attori che possono fare qualcosa per fermarla”. Msf chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare il proprio dovere di proteggere i civili, sia nelle aree assediate sia nelle aree riprese dal governo siriano.

    M.