Alta tensione al governo tra Salvini e Conte

    Sale la tensione tra il premier Giuseppe Conte ed il leader della Lega Matteo Salvini. Dopo le ultime ore bollenti in cui la ’distanza’ tra il numero uno del governo ed il ministro Salvini era salita a livelli di preoccupazione, si era fatta strada la voce, piuttosto convincente, di un confronto in tempi stretti tra le due componenti governative. Il meeting tra Salvini e Conte sarebbe dovuto andare in scena intorno alle ore 22: una sorta di vertice per chiarirsi, chiesto per appunto con determinazione da Salvini al suo premier, con la presenza, data per certa, dell’altra anima forte del governo a tinte gialle e verdi, ovvero Luigi Di Maio. L’incontro per ritrovare la ’quadra’ (usando un termine piuttosto caro ai leghisti) però non si è tenuto. Fonti del Viminale infatti precisano che “il faccia a faccia con Conte non è stato ancora fissato e non è detto ci sarà stasera”.
    Domandarsi il perchè è solo uno degli esercizi di indagine da portare avanti intorno ad una forte sensazione di crescente tensione che, nel governo, si palesa decisamente elevata. Come risaputo, il termine di ’scontro’, in qualche modo concettuale ma anche più squisitamente politico tra Salvini e Conte è stato, nelle ultime ore, legato al confronto sulle migrazioni: il vertice nel governo dunque rappresenta uno snodo per permettere al duo Conte – Salvini di abbracciare possibilmente una linea comune su questo, così come su altri temi in cui appare esserci della distanza tra le parti.
    Per esempio su reddito di cittadinanza e pensioni. La cui approvazione, messa in agenda nel prossimo Consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi oggi, potrebbe anche esser messa in discussione. C’è chi, respirando l’atmosfera di palazzo Chigi, sussurra di aria pesante e di un Cdm che potrebbe saltare. Salvini intanto conferma di essere ancora “contrario all’arrivo di alcuni degli immigrati, anche perché l’Europa deve ancora mantenere la parola e accogliere centinaia di immigrati sbarcati in Italia”. Ad aggiungersi alla lista delle divergenze poi c’è il ministro Fontana che definisce “provocazioni” le proposte del M5s sulla legalizzazione della cannabis.
    Il conto con la realtà di una programmatica che su alcuni temi rischia di non collimare tra Movimento 5 Stelle e Lega potrebbe ripresentarsi anche sul tema disabilità, con la Lega che vuol aumentare sotto la scure del rifiuto del voto favorevole al reddito di cittadinanza. Senza contare le TAV. Per cui, se un tavolo d’incontro sulla migrazione ci sarà, e se Salvini e Conte (con la presenza di Di Maio) troveranno un’intesa, su quello di palazzo Chigi, che in serata è rimasto vuoto, Conte e i suoi due vice premier Salvini e Di Maio l’agenda dunque resta fitta.