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Anticorpi monoclonali: al via uno studio dello Spallanzani per somministrarli in alternativa alla terza dose

Mentre si continua a parlare dei vaccini e della loro ‘efficacia’, molte persone continuano a domandarsi perché nel frattempo le ‘cure per il Covid’ non siano ancora riuscite a dare risultati significativi.
In realtà, pur non essendo una novità anzi, se ne è abbondantemente già parlato, in questi ultimi giorni stano riacquistando un loro ‘prestigioso status sanitario’ gli anticorpi monoclonali, da considerare quale ‘alternativa‘ – specie per i pazienti immunodepressi e più fragili – rispetto alla discussa terza dose. Senza considerare poi anche l’aspetto della disponibilità e dei costi, visto che una delle più grandi aziende produttrici si trova proprio a pochi chilometri dalla Capitale…

Vaia (Spallanzani): “Gli anticorpi monoclonali già hanno dato dimostrazione di sé in ambito terapeutico”

In realtà chi non ha mai smesso di ‘trattarli’, a volte anche a vantaggio di pazienti ricoverati, è stato l’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma (Inmi), che proprio oggi ha annunciato l’avvio di uno specifico studio.
A spiegarlo, il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, uscendo da una specifica riunione tenuta con Enrico Girardi (neo direttore scientifico a interim), ed Andrea Antinori (direttore del Dipartimento Clinico):
“In questi mesi l’Istituto Spallanzani – spiega Vaia – ha condotto le ricerche sulla risposta vaccinale in diverse popolazioni fragili, in persone immunodepresse per patologie gravi o in cura con terapie immunodepressive. Il nostro obiettivo, e del Paese, è quello di garantire la protezione dal contagio anche e soprattutto a queste persone. Come si può? Alcuni pensano a una terza dose (o richiamo), noi stiamo immaginando un percorso che porti a dare una protezione con gli anticorpi monoclonali che già hanno dato dimostrazione di sé in ambito terapeutico“.

Vaia (Spallanzani): “Con l’ok dell’Aifa da lunedì cominceremo a somministrare gli anticorpi”

Dunque, ha proseguito il Direttore, “In questi giorni abbiamo messo in cantiere un programma per favorire l’accesso a questo tipo di popolazione agli anticorpi monoclonali e abbiamo sottomesso un programma di accesso ai monoclonali alle autorità regolatorie e siamo in attesa in settimana che Aifa e il comitato etico approvino il programma. Se tutto andrà a buon fine, come ci auguriamo, da lunedì cominceremo a somministrare gli anticorpi. Come sempre daremo la comunicazione degli esiti di questa innovativa e stimolante applicazione di una ricerca sul piano assistenziale”.

Vaia (Spallanzani): “Il nostro programma di ricerca che non vuole sostituirsi, ma integrare”

Infine, ha tenuto a rimarcare ancora Vaia, “Noi stiamo facendo questo programma di ricerca che non vuole sostituirsi, ma integrare. Ho sempre detto che sono due gli strumenti e che la scienza ci darà le risposte. C’è chi sta lavorando sulla terza dose di vaccino, legittimamente, e ci sono studi in corso. Noi vogliamo dare una mano, come istituto scientifico. Senza l’ambizione di essere depositari di verità assolute, ma diamo il nostro contributo“.
Max