ANZICHÉ VENIRE DISTRUTTI, PASSAPORTI ITALIANI TORNAVANO IN USO IN ‘LUOGHI SENSIBILI’. LA POLIZIA DI FIUMICINO ARRESTA 11 PERSONE. TRA LORO ANCHE 3 FUNZIONARI MEF

    C_2_articolo_3018856_upiImagepp.jpg (597×336)

    Anziché finire al macero, centinaia di passaporti, opportunamente ‘rivisti’, tornavano invece ‘in servizio’ assicurando nuove identità. E’ quanto ha scoperto la brillante operazione della Polizia di Stato di Fiumicino, che dopo accurate  indagini ha smantellato un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di passaporti italiani i quali, piuttosto che distrutti, venivano invece immessi sul mercato clandestino e spediti in Siria, in Iraq ed in Afghanistan. L’Autorità Giudiziaria di Roma ha emesso 11 provvedimenti cautelari, tre dei quali hanno riguardato  altrettanti funzionari dell’Istituto Poligrafico dello Stato e del Ministero delle Finanze, accusati, a vario titolo, di aver sottratto i documenti d’identità dai magazzini della Zecca dello Stato. Preoccupa, e non poco, quanto scoperto dagli investigatori: l’organizzazione, costituita prevalentemente da algerini e marocchini con basi a Roma e Napoli, aveva ramificazioni con luoghi ‘sensibili’ come Parigi, Molenbeek ed Istanbul.

    M.