Atac, tagli e polemiche per il piano industriale 2015-2019 – di Andrea Ubertini

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    Tagli alle linee bus e rincaro dei prezzi degli abbonamenti, è quanto previsto dal piano industriale Atac 2015-2019, oltre ad un aumento delle ore di lavoro per gli autisti. Il piano porterebbe al risanamento dell’azienda  già nel 2016, secondo le previsioni dell’ad Danilo Broggi. L’assessore ai trasporti Guido Improta parla di  “razionalizzazione delle linee”, ed ha ricordato il debito di 620 milioni della Regione nei confronti dell’azienda. Le nuove tariffe entreranno in vigore dal 1° gennaio, gli abbonamenti annuali aumenteranno di 30 euro, da 250 a 280 , mentre i mensili arriveranno a 38,5 euro. Dovrebbe inoltre essere tagliato del 25 per cento il numero delle corse notturne. Per l’Adoc è una follia, l’ennesima, di un’amministrazione che pensa sempre meno ai suoi cittadini, mentre sembra punti a peggiorare le condizioni già precarie della vivibilità e della mobilità. Lamberto Santini, presidente dell’Adoc, parla di un danno gravissimo ed incalcolabile per lavoratori e turismo. Questo andrebbe a gravare inoltre sulla qualità della vita dei cittadini, in modo inconcepibile – a detta di Santini – vista la differenza tra il costo del servizio offerto e la sua efficienza, ridotta ai minimi termini. A Roma la metropolitana è  di soli 40 km, un sesto della media delle grandi capitali europee, e costa mediamente il 20 per cento in più. L’inefficienza dei mezzi, spesso mal funzionanti ed antiquati, aggrava questa situazione. Santini dichiara che in queste condizioni non ha alcun senso chiedere di pagare di più per un disservizio. Invita inoltre la Regione ed il Governo ad intervenire nell’amministrazione dei trasporti della città, “altrimenti è un viaggio senza ritorno”.