Auto, Europa vendite in calo a marzo (-5,2%)

    Il mercato dell’auto europeo frena: a marzo le immatricolazioni nell’Europa dei 28 più Paesi Efta – secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei – sono state 1.836.960, il 5,2% in meno dello stesso mese del 2017. Nel trimestre sono state vendute in tutto 4.282.134 auto, pari allo 0,6% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso.
    Le immatricolazioni di Fca nell’Europa dei 28 più Efta sono state a marzo 120.591, in calo dell’8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. La quota scende dal 6,8 al 6,6%. Nel primo trimestre il gruppo ha venduto 290.250 auto, il 4,3% in meno dell’analogo periodo del 2017. La quota è pari al 6,8% a fronte del 7,1%. In crescita i brand Jeep e Alfa Romeo, che a marzo registrano rispettivamente un incremento del 42,3% e dell’8,6% (nel trimestre +52,6% e +15,6%).
    Fca, Panda e 500 conquistano il 29% del segmento
    Bene nuova Compass e Renegade, crescono Stelvio e Giulia
    Le piccole Fiat, 500 e Panda, hanno conquistato a marzo una quota vicina al 29% del segmento di riferimento. Lo sottolinea Fca in una nota. La 500, con oltre 27.700 registrazioni, incrementa le vendite del 5,9%. Positivi i risultati nel trimestre anche per le altre vetture della famiglia 500: la 500X aumenta le vendite rispetto all’anno scorso del 3,9%, mentre la 500L ha una quota vicina al 20% del segmento. Bene in casa Jeep la nuova Compass – che nel trimestre ha immatricolato quasi 18.500 vetture – e la Renegade che si conferma tra le top ten del suo segmento in Europa mentre in Italia è seconda solo alla 500X, con una quota del 13,9%. Tra i modelli Alfa Romeo crescono Stelvio e Giulia. La prima aumenta sensibilmente le immatricolazioni (oltre 8.100 nel trimestre) e ancora una volta in Italia è la prima del suo segmento con una quota del 20,1%. Giulia in Italia è tra le più vendute del segmento D con una quota del 14,5%.
    Csp, su vendite effetto demonizzazione del diesel Csp
    Sul risultato negativo del mercato europeo “pesa il fatto che in molti paesi le giornate lavorate nel mese sono state una o due in meno rispetto a marzo 2017”, ma “la demonizzazione del diesel potrebbe cominciare a indurre i moltissimi automobilisti che posseggono un diesel pronto per la sostituzione a rinviare l’acquisto della nuova auto”. Lo sottolinea il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano.