BANKITALIA, VISCO: ’LA RIPRESA PUÒ CONSOLIDARSI, ORA CON RIFORME ACCELERARE’

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    “La ripresa avviata nel nostro Paese nel primo trimestre di quest’anno dovrebbe consolidarsi in quello in corso e nei prossimi”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nelle considerazioni finali.In Italia ’’è stata avviata un’azione di riforma, riconosciuta a livello internazionale’’ ha detto Visco. ’’Per non deludere le aspettative di cambiamento occorre allargarne lo spettro e accelerarne l’attuazione. In alcuni casi i benefici non sono immediati ma questo è un motivo in più per agire, con un disegno organico e coerente’’.“Il riacutizzarsi della crisi greca ha avuto ripercussioni finora limitate sui premi per il rischio sovrano nel resto dell’area”, nondimeno le difficoltà greche nel definire e attuare le riforme “alimentano tensioni gravi potenzialmente destabilizzanti”. “Nell’interesse di tutti i i paesi dell’area dell’euro la crisi (greca) va governata“, ha affermato Visco.’’In un contesto ancora difficile la politica di bilancio ha cercato un equilibrio fra rigore e sostegno dell’economia. Dopo gli interventi fortemente restrittivi imposti dalla crisi di fiducia del 2011 è stato appropriato dosare le azioni di consolidamento di bilancio per non ostacolare la ripresa’’. Il giudizio sugli effetti del Jobs Act è ancora “prematuro” ma è positivo l’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato nei primi mesi del 2015 favorito anche dai consistenti sgravi fiscali. Visco auspica ’’una discussione con le autorità Ue rapida e costruttiva’’ sul tema della bad bank verso al quale ’’proponiamo da tempo iniziative’’ in collaborazione con il governo. In Italia c’è ’’un ritardo sia nei livelli di istruzione sia nelle competenze funzionali. Per migliorare i programmi di insegnamento – ha detto il governatore di Bankitalia – accrescerne la qualità e indirizzare le risorse dove sono più necessarie non si può prescindere da una valutazione sistemica e approfondita dei servizi offerti’’. “L’attività innovativa è in Italia meno intensa che negli altri principali paesi avanzati, soprattutto nel settore privato”. Visco sottolinea che “il ritardo, particolarmente ampio rispetto alla Germania, è accentuato nei settori industriali a più elevato contenuto tecnologico”.