BRUXELLES CONCEDE LA TERZA ED ULTIMA PROROGA SEMESTRALE A QUEI PAESI MEMBRI CHE EFFETTUANO CONTROLLI ALLE FRONTIERE INTERNE: POI TORNA IN VIGORE L’AREA SCHENGEN

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    Sottolineando che è l’ultima volta che una proroga (è la terza), può essere concessa a norma di legge, la Commissione Europea, in virtù dello stabilizzarsi della situazione del fronte emigratorio in Ue,  ha autorizzato per 6 mesi ancora Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, ad effettuare controlli straordinari alle loro frontiere, dopodiché l’area Schengen – che stabilisce la libera circolazione delle persone –  dovrà tornare alla normalità. Se è infatti vero che “ci sono ancora molti migranti irregolari e richiedenti asilo in Grecia”, spiegano da Bruxelles, è altrettanto possibile – ancora per poco –  condurre i controlli di frontiera “in modo mirato e limitato, e solo come mezzo di ultima istanza”. Nello specifico, ‘l’ultimatum’ riguarda l’Austria, limitatamente ai confini con Ungheria e Slovenia; la Germania al confine con l’Austria; la Danimarca nei porti che hanno collegamenti marittimi con la Germania e al confine di terra con la Germania. Come dicevamo, i controlli tuttora in vigore riguardano la Svezia nei porti della regione sudoccidentale e sul ponte di Oeresund, che collega il Paese con la Danimarca; la Norvegia nei porti collegati via traghetto con Danimarca, Germania e Svezia. Bruxelles raccomanda inoltre gli Stati membri a fare sempre più uso di misure alternative “in grado di fornire il medesimo livello di sicurezza”, come controlli di polizia “proporzionati” nelle aree di confine e lungo le principali arterie di trasporto. Diversi Stati Ue hanno fatto uso di questi controlli di polizia intensificati nelle aree di confine (tra questi l’Italia), ma per la Commissione non sono misure che possano essere considerate equivalenti ai controlli di confine: costituiscono invece delle buone pratiche, volte ad affrontare “minacce persistenti e accresciute” alla sicurezza interna. I controlli straordinari erano stati autorizzati, a norma del codice delle frontiere di Schengen, dal Consiglio il 12 maggio 2016, alla luce delle “circostanze eccezionali” previste dal codice per quanto riguarda la permeabilità delle frontiere esterne; i controlli sono stati poi prorogati l’11 novembre 2016 e il 7 febbraio 2017.