Bus studenti in fiamme, cosa c’è dietro?

    Bus studenti in fiamme, cosa c’è dietro? A Milano un autista blocca bus di studenti lo incendia. Accusato di strage e terrorismo. Gesto premeditato? Reazione per i migranti morti? C’è molto ancora da analizzare, da capire, intorno al clamoroso caso di Milano, laddove un bus di studenti è stato dato alle fiamme da un 46 enne senegalese, l’autista. Non sarebbe legato all’Isis, e avrebbe fornito indicazioni ai pm circa la sua iniziativa. Ma le nubi sono ancora piuttosto fosche, intorno all’argomento.

    Bus studenti in fiamme, cosa c’è dietro?  Ousseynou Sy, 46enne senegalese in manette: come stanno i 51 studenti a bordo?

    Ousseynou Sy, 46 senegalese in manette finito in manette per aver sequestrato e dato alle fiamme un bus di studenti, non sarebbe legato all’Isis, almeno secondo le attuali ricostruzioni della vicenda, dei moventi e delle dinamiche generali. Il 46enne senegalese autista che ha dato fuoco a un bus ha messo a repentaglio la salute dei 51 studenti a bordo, che però sono stati salvati dai carabinieri. E nel merito, il 46 enne avrebbe detto ai pm: “Se non foste intervenuti non si sarebbe fatto male nessuno”
    L’uomo, secondo quanto emerge, ha dirottato lo scuola bus che stava guidando, con all’inerno due classi di 51 studenti di seconda media. E li ha tenuti per 40 minuti sotto sequestro con la minaccia di uccidere tutti. Di conseguenza Ousseynou Sy è accusato di sequestro di persona e strage con l’aggravante della finalità terroristica. “Un gesto premeditato: voleva che tutti sapessero e voleva sollevare la questione della strage dei migranti nel Mediterraneo”, hanno detto i pm, specificando che “l’uomo era un lupo solitario, senza legami con l’Isis”. Ma sarà davvero così? Tutte le piste restano attualmente aperte e quella che si è evitata a San Donato Milanese è una vera e propria tragedia che avrebbe potuto segnare le sorti di una intera comunità e, senz’altro, dell’intera nazione. “Soltanto grazie al coraggio e alla professionalità dei carabinieri un giorno che si sarebbe ricordato per decenni è finito bene: hanno compiuto un’operazione che vediamo nei film con le squadre speciali”, rendono noto.
    Ousseynou Sy, 46enne di origini senegalesi ma cittadino italiano dal 2004 dopo aver sposato una donna italiana da cui ha avuto due figli, è da tempo l’autista della società Autoguidovie. Doveva accompagnare le due classi – 51 studenti in totale – della scuola media Vailati di Crema in palestra. Ma ha cambiato direzione: “Ci ha detto che la sua intenzione era di andare a Linate”, spiega il procuratore Alberto Nobili. Ha cosparso l’interno del bus di benzina intimando ai professori di legare i polsi dei bambini con le fascette da elettricista gridando: “Di qua non esce vivo nessuno”. Secondo i testimoni avrebbe citato i “bambini morti nel Mediterraneo”, dando anche “la colpa a Di Maio e Salvini”. Ai bambini, come raccolto in procura, gli adulti hanno legato debolmente i polsi dei bambini. Uno di loro riesce a liberarsi e a prendere un cellulare, chiamando il 112.