CALA Festival: ecco le serate conclusive della terza edizione

    Dopo le performances in diverse location della città, i laboratori gratuiti aperti al pubblico e le proiezioni di Videoarte, CALA si prepara alle due serate conclusive, che si preannunciano tra le più originali delle proposte messe in campo fin qui. Il 20 e il 21 luglio nel giardino del Museo della Città e del Territorio di Cori, ma in realtà in tutto il complesso monumentale di Sant’Oliva, saranno ospitati i due appuntamenti finali con performances sul palco, installazioni ed esposizioni. I protagonisti saranno: Giuseppe Vincent Giampino (artista in residenza presso il CALA Festival), Moreno Perna, Riccardo Guratti e Ingeborg Meier Andersen con le loro performances sul palco e Daz Disley, Sofia Bucci, Martino Antocchi e Lucia Di Petro che parteciperanno con istallazioni ed esposizioni nelle sale del Museo. Questi artisti, provenienti da diversi Paesi d’Europa, ci daranno la possibilità di osservare qualcosa di insolito a “queste latitudini”, proponendo lavori rari da vedere in Italia. Il programma di Venerdi 20 luglio nello specifico prevede lo studio per una futura coreografia condotto da Giuseppe Vincent Giampino, dal titolo Superficial, realizzato durante il periodo di permanenza al Cala Festival. XYX è una performance di Moreno Perna che riflette sull’immagine cliché della donna come corpo sensuale, con una sorta di viaggio extracorporale che ci porta a questa stereo tipizzazione del corpo femminile, a quella di un corpo androgino. Moreno crede che il genere sessuale come costruzione culturale non possa essere decostruito, ma solo trasceso. Così si può creare una fluidità che vada oltre la divisione tra ciò che è maschile e ciò che è femminile nella nostra cultura. XYX è un appello alla nostra metà sia maschile che femminile che risiede in ognuno di noi. Per quanto riguarda gli spettacoli del 21 luglio, nel nel Giardino del Museo della Città e del Territorio, andrà in scena “CORrelAzioni”, a cura dell’ Associazione culturale Arcadia. Gli spettatori verranno immersi in un fascio di luci, proiettati sui capitelli del chiostro di Sant’Oliva, dove scopriranno relazioni spaziali e simboliche inimmaginabili. Seguiranno “Intuition1”, una ricerca tra danza e filosofia ad opera di Riccardo Guratti, “Offbeatbootbeat”, un’esibizione che cerca di invertire il normale “seguire la musica” cercando un dialogo con i silenzi e semitoni, per mano di Ingeborg Meier Andersen. Invece le mostre all’interno delle sale del Museo prevederanno: Scanner-Camera-Shenaneganeramera; una serie di ritratti fatti con lo sanner, a cura del fotografo Daz Disley che, per l’occasione, realizzerà in loco una nuova macchina fotografica e realizzerà delle istantanee con l’aiuto del pubblico. Le altre mostre prevederanno oggetti raccolti durante le performance dell’artista Lucia Di Pietro (“Call Me”), una serie di fotografie porno amatoriale intese a rivalutare una nuova idea di corpo (“Anatomia”di Sofia Bucci) e un’esposizione di vasi di terracotta realizzate con tecnica aborigena del mojon, per mano di Martino Antocchi (InVaso). CALA Contemporary Actions Loose Aesthetics – festival di arte, danza e performance art contemporanea è stato sostenuto da ‘Cori e Giulianello in rete’ (progetto di rete d’impresa finanziato dalla Regione Lazio), dal Comune di Cori e da un network di partner privati, e reso tecnicamente possibile da un gruppo di professionalità con diverse competenze guidate da Riccardo Guratti, Davide De Lillis ed Eleonora Morza. “CALA non è solo un festival e non è solo un evento – spiegano i tre – ma è soprattutto un progetto nuovo sul territorio, una piattaforma di apertura alle espressioni della contemporaneità e della performance italiana ed estera; è uno spazio “presente” aperto, in cui si creano sinergie nuove e nuovi linguaggi, in cui le differenze di idee, opinioni ed esperienze sono considerate ricchezza e fonte di ispirazione sia per il pubblico che per gli artisti”.