CALIFORNIA – UN UOMO E UNA DONNA IN MIMETICA IRROMPONO IN UN CENTRO MEDICO SPARANDO ALL’IMPAZZATA: 14 MORTI ED OLTRE 20 FERITI. OBAMA: ‘BASTA CON LE ARMI’

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    Spari, grida, sangue e terrore: a terra 14 morti ed oltre 20 i feriti. Questo il bilancio dell’ennesima tragedia armata che ieri ha sconvolto la California.  Sono ancora sconosciute le motivazioni che ieri intorno alle 12 (alle 18 da noi), hanno seminato l’orrore all’interno dell’Inland Regional Center, un ufficio di servizi sociali di San Bernardino. Quelli che dapprima sembravano essere due uomini di carnagione bianca con i volti coperti da maschere (si scoprirà solo più tardi che erano una coppia), in abiti paramilitari ed armati pesantemente, hanno fatto irruzione nel centro sparando all’impazzata. L’azione, durata una manciata di minuti, si poi conclusa con la fuga a bordo di un suv.  “Io ho visto entrare un uomo armato che, appena entrato ha iniziato a sparare.- ha raccontato all’emittente Fox News una donna sfuggita al massacro grazie ai suoi riflessi – Sparavano e ricaricavano,  ho visto numerosi corpi a terra”. Quest’ultima testimonianza avvalorerebbe la tesi che uno dei due forse si trovava già all’interno della struttura, confuso tra la folla, radunatasi in occasione di un festeggiamento. Sito accanto a un campo da golf, l’Inland Regional fornisce cure mediche principalmente a persone disabili. La zona è stata immediatamente cinta d’assedio dalle forze dell’ordine, numerosi anche gli elicotteri chiamati a perlustrare le aree limitrofe. Gli artificieri hanno fatto brillare un pacco sospetto, e sembrerebbe che sia stato individuato anche un secondo ordigno esplosivo all’interno della struttura. Sul posto anche diversi funzionari dell’Fbi. Il suv è stato poi intercettato lungo uno stradone della contea di San Bernardino, a ridosso dalla cittadina di Redlands: decine di auto della polizia e delle unità speciali si sono concentrate sul luogo predisponendo una sorta di ragnatela. Uno dei due assalitori è sceso dal fuoristrada di colore scuro cercando di farsi strada sparando, ma è stato immediatamente neutralizzato. L’altro è stato invece ucciso all’interno dell’abitacolo del suv. Identificati, i due erano un uomo e donna: Sayeed Farook, 28enne di origini musulmane (dipendente dell’ispettorato della Sanità locale, e dunque collegato al centro dello strage),  e Tashfeen Malik, 27 anni. Ora le indagini si concentrano sulla figura di una terza persona fermata mentre sembrava fuggire dal luogo della seconda sparatoria, ma non è stato ancora chiarito se si tratti di un complice o di un passante terrorizzato, in preda allo choc. Ogni minimo movimento dei corpi speciali americani è stato oculato in quanto, i de erano equipaggiati anche con bombe artigianali. Un agente è rimasto ferito ma non in maniera grave. Le unità speciali hanno rintracciato l’abitazione di Farook e scrupolosamente perquisita, ma non si hanno notizie in merito agli esiti di questo blitz. Al momento, come dicevamo, ancora sconosciute le motivazioni di questa sorta di ‘raid’, è evidente che più di ogni altra cosa è capire se la regia sia da attribuire ad eventuali menti terroristiche. Tuttavia, funzionari dell’intelligence sulle prime hanno parlato di elementi sovversivi interni. “Troppe sparatorie, basta. Il Congresso deve fare di più per prevenire la violenza delle armi da fuoco” ha commentato alla Cbs il presidente Obama.

    M.T.