CANTONE A PALERMO: “C’È CHI USA ANTIMAFIA COME BRAND PER FARE CARRIERA. LA CORRUZIONE LIMITA GLI INVESTIMENTI NON SOLO ITALIANI MA ANCHE ESTERI IN TUTTA ITALIA’

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    Ospite dell’Università di Palermo, cogliendo l’occasione dell’arresto nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti truccati di Adolfo Messina (ex presidente di Pubbliservizi di Catania), il presidente dell’Anac ha quindi commentato le indagini nei confronti di alcuni esponenti dell’antimafia:.”Molte persone si sono improvvisate paladini dell’antimafia. – denuncia Raffaele cantone – Ovviamente, non c’è stata nessuna valutazione reale su chi poi facesse realmente antimafia. Per qualcuno l’antimafia è stata utilizzata come un brand che potesse servire per altri fini. Ci sono stati dei soggetti che hanno provato a utilizzare questo brand per propri fini personali”. Un concetto, già espresso tempo fa dall’ex Procuratore aggiunto di Palermo (Maria Teresa Principato), che il presidente dell’Anac sposa appieno: “è assolutamente condivisibile, c’è chi ha costruito carriere sull’antimafia. “E’ una questione che si verificata in Sicilia – tiene a sottolineare Cantone – come in altre regioni d’Italia. E un tema su cui l’antimafia sociale si deve fare carico”. “Queste sono attività in gran parte di associazioni libere che non possono essere valutate – dice ancora Cantone – il rischio vero è che queste situazioni finiscano per dare disdoro a tutta la vera antimafia, quella che ha fatto tantissimo contro Cosa nostra. Ed è un peccato che vicende singole finiscano con il buttare tutto a mare. Certo, non si può pensare di dare a qualcuno la patente di antimafia, soprattutto dal punto di vista dell’autorevolezza e del seguito sociale. Ma queste vicende di chi si improvvisa paladino dell’antimafia e poi si scopre essere altro fanno danni rilevantissimi”. In definitiva, la “corruzione limita gli investimenti non solo italiani ma anche esteri in tutta Italia”, aggiunge Cantone concludendo sulle misure di commissariamento anticorruzione, nei confronti delle imprese agli amministratori giudiziari iscritti al Corso di Formazione curato da Giovanni Fiandaca e Costantino Visconti. “Quando c’è un paese che viene considerato ad alto tasso di corruzione gli investitori lo tengono presente così come tengono presente una burocrazia non particolarmente efficiente – dice Cantone- Certo, la corruzione limita la concorrenza economica”.

    M.