CAOS GIUNTA RAGGI: SI DIMETTONO IL CAPO GABINETTO E L’ASSESSORE AL BILANCIO. AMA: SOLIDORO LASCIA. I VERTICI M5S PROPENSI A ‘RESETTARE’ L’INTERO STAFF

    virginia-raggi-giunta-insediamento.jpg (900×600)

    Davvero una brutta tegola quella caduta stamane in testa al sindaco Raggi: come era già nell’aria Carla Raineri (sulla cui nomina è stata allertata anche la Procura a seguito della denuncia di Fli), capo di gabinetto di Roma Capitale, e l’assessore al Bilancio Marcello Minenna hanno rassegnato le dimissioni dai loro incarichi. Il mal di pancia dell’assessore ha in realtà origine più ‘lontane’: dietro le sue dimissioni infatti non ci sarebbe solo la revoca dell’incarico della Raineri, ma anche il disaccordo su alcune nomine, nello specifico quelle di Salvatore Romeo e di  Raffaele Marra, considerati vicinissimi alla sindaca Virginia Raggi e al suo vice Daniele Frongia. Nella notte, intervenendo sulla situazione, Virginia Raggi aveva affidato al suo profilo Facebook il suo pensiero:  “Trasparenza. È uno dei valori che ci contraddistingue e che perseguiamo. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere un parere all’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su tutte le nomine fatte finora dalla Giunta. Una richiesta per garantire il massimo della trasparenza: il ’palazzo’ deve essere di vetro, tutti i cittadini devono poter vedere cosa accade dentro. Questo è il M5S. Sulla base di due pareri contrastanti – aveva quindi spiegato il sindaco della Capitale – ci siamo rivolti all’Anac che, esaminate le carte, ha dichiarato che la nomina della dottoressa Carla Romana Raineri a capo di Gabinetto va rivista in quanto ’la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 Tuel’ e ’l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 Tuel è da ritenersi impropria’. Ne prendiamo atto. Conseguentemente, sarà predisposta l’ordinanza di revoca”. La situazione romana ha inevitabilmente ‘indispettito’, e non poco, i vertici M5S nei confronti della Raggi, alle prese con la prima crisi di giunta. E’ ormai evidente che all’interno della giunta capitolina ci sarebbe una sorta di guerra tra fazioni: da un lato Minenna-Raineri, dall’altro Salvatore Romeo e Raffaele Marra, considerati vicinissimi alla sindaca e al suo vice Daniele Frongia. Una guerra che non piace affatto ai vertici pentastellati, che, ‘si vocifera’, potrebbero imporre al sindaco di Roma di ’resettare’ alcune nomine, tornando indietro sulle scelte fatte. Fonti interne al Movimento sostengono che “sarebbe stato proprio Marra a istituire la pratica per la richiesta di parere all’Anac”, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che di fatto ha causato la revoca della nomina di Raineri: “E’ stata istituita in modo da far saltare la magistrata – avrebbe dichiarato una fonte autorevole all’agenzia di stampa Adnkronos – e comunque se vuoi un parere dell’Anac lo chiedi prima di formare la giunta, non dopo. Di fatto a Raineri non è stata fatta toccare palla. Ai posti di comando c’è sempre stata la coppia Romeo-Marra, i fedelissimi della Raggi”. Inizialmente, Marra era stato designato al ruolo di vicecapo di gabinetto vicario, figura delegata dal potere di firma colui a porre il veto su tutti i capitoli di spesa del Comune. A stoppare la nomina -’macchiata’ da un passato al fianco di Gianni Alemanno, all’epoca ministro dell’Agricoltura, e un’esperienza in Campidoglio con Ignazio Marino- Beppe Grillo in persona, in una telefonata in cui chiese alla sindaca di ripensarci, tornando sui suoi passi. Ma l’attuale crisi, di fatto, rilancerebbe Marra, anche se l’ipotesi che prenda il posto della Raineri sembra piuttosto improbabile. Fatto sta, che ai vertici la guerra di fazioni non piace affatto, tanto da spingere qualcuno ad affermare: “Se Raggi farà altri errori, se ne assumerà la responsabilità”. In sintesi, non è escluso che se le cose non dovessero andare per il verso giusto le strade di Raggi e del M5S potrebbero dividersi. D’altronde dopo gli scontri con Roberta Lombardi, la deputata vicinissima a Grillo che a luglio scorso lasciò il mini-direttorio per i dissapori con la sindaca, si annuncia di nuovo tempesta tra il Campidoglio e l’organismo chiamato ad affiancare la sindaca. Le parole di Paola Taverna, appreso il passo indietro di Minenna e la revoca di Raineri, la dicono lunga: “Apprendo la notizia dai giornali – dice con voce trafelata all’Adnkronos – Siamo in attesa di conoscere le motivazioni. Certo è che se la giudice Raineri e l’assessore Minenna dovessero formalizzare le loro dimissioni, questo rappresenterebbe una gigante perdita per la giunta. Sono due figure la cui professionalità è riconosciuta a livello internazionale e sarebbe un duro colpo”.Intanto, nel pomeriggio sono giunte anche le dimissioni dell’amministratore di Ama Solidoro. Davvero una brutta situazione…

    M.