“CENTO CITTÀ CONTRO IL DOLORE” PRESENTATO LO SCORSO 25 SETTEMBRE AL SENATO

     

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    Il 25 settembre presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” è stata presentata l’iniziativa “Cento Città contro il Dolore” alla presenza dell’Onorevole Maria Amato presidente della Commissione permanente XII Affari sociali, del Dott. Massimo Magi Segretario Regionale della FIMMG, del Dott. Alberto Sinigaglia, giornalista presso La Stampa e membro del Comitato d’Onore della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti, del manager e imprenditore Dott. Alberto Leonardis e del Prof. William Raffaeli, medico e Presidente Fondazione onlus ISAL. L’evento è stato moderato dalla giornalista RAI Margherita Ghinassi. Per dare una cura reale al dolore è stata presentata la scuola “Giovanni Leonardis”, il primo istituto nato in Italia per l’alta formazione di medici ed infermieri terapisti del dolore. Il progetto, finanziato dall’imprenditore abruzzese Alberto Leonardis, ha come obiettivo la creazione di una rete nazionale di cura del dolore cronico grazie all’attivazione di 115 centri terapeutici in tutte le regioni italiane entro il 2016. “E’ un progetto sociale che diventa impresa – spiega Leonardis – e che punta ad offrire uno sbocco professionale ai medici, circa duecento per lo piu’ italiani e dell’Est Europa, che a febbraio frequenteranno per sei mesi a Sulmona (L’Aquila) la prima Masterclass Europea sul Governo Clinico della Terapia con Farmaci della Classe Oppioide e Cannabinoide”. Letteralmente “welfare” significa benessere, una parola che assume un significato ben piu’ profondo quando viene usata come punto di arrivo della cura contro il dolore, sia cronico che occasionale. Sia la scuola di alta formazione e sia la società (Giovanni Leonardis Welfare) che agirà operativamente nei vari centri italiani porta il nome di Giovanni Leonardis, medico recentemente scomparso e il precursore nello studio e nell’utilizzo della terapia del dolore. “L’idea e’ nata da semplici constatazioni di fatto – chiarisce Alberto Leonardis – visto che in Italia circa 13 milioni di persone soffrono di dolori di vario tipo, che non riguardano solo le malattie legate a tumori, e che le nuove frontiere della terapia del dolore possono contribuire ad ottenere una migliore qualita’ di vita. Visto che, nonostante il Parlamento abbia approvato all’unanimita’ una legge, la 38 del 2010, per garantire ad ogni cittadino le terapie necessarie, l’Italia e’ ancora molto indietro, ed esiste un reale deficit di risposta del sistema sanitario nazionale. Basti pensare – continua l’imprenditore –  alle liste di attesa in ogni regione legate alla richiesta di cura del dolore. L’impresa sociale che e’ nata da questo progetto vuole offrire alla gente la possibilita’ di star meglio senza per questo creare nuovi locali, bensi’ andando ad occupare una stanza nelle cooperative sociali e nelle realta’ della sanita’ privata convenzionata gia’ esistenti sul territorio, dove si curera’ il dolore attraverso un metodo all’avanguardia che godra’ della garanzia di una struttura come la Fondazione Isal, l’Istituto di Scienze Algologiche di Rimini che da anni si occupa della ricerca scientifica e della formazione dei medici. In questo modo gli operatori medici e infermieri che formera’ la scuola di Sulmona potranno applicare le conoscenze acquisite che consistono anche in tecnologie innovative e nell’uso della telemedicina per la cura dei pazienti a distanza, cioe’ a domicilio”. La Scuola abruzzese “Giovanni Leonardis” formerà medici, anche di base, sull’utilizzo di farmaci che sono piu’ efficaci e meno dannosi dei cosiddetti “Fans”, cioe’ i classici antinfiammatori, in cui uso prolungato produce danni a carico dell’apparato digerente e al fegato, oltre ad aumentare il rischio di insufficienza renale e di complicazioni cardiovascolari. Secondo quanto riferisce Leonardis “e’ stato dimostrato, invece, che l’uso di farmaci oppioidi, cannabinoidi e derivati ha enormi potenzialita’ nella cura efficace del dolore cronico, alleviando le sofferenze di un grandissimo numero di persone al di là dei pregiudizi sedimentati”.