CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER LA RAGGI: ‘DOPO MESI DI FANGO MEDIATICO E GLI ATTACCHI DELL’OPPOSIZIONE’

    In merito all’accusa di falso (in relazione alla nomina a capo dipartimento per il Turismo di Renato Marra, fratello del suo ex braccio destro Raffaele Marra), stamane la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Virginia Raggi. La procura ha inoltre chiesto l’archiviazione per la Raggi, circa l’accusa di abuso di ufficio per la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria politica. La richiesta di archiviazione è stata sollecitata anche per Romeo. Una decisione che sarebbe stata accolta con soddisfazione dai vertici del Movimento 5 Stelle. Certo, secondo le vecchie logiche del Movimento 5 Stelle, la avrebbe dovuto ad autosospendersi, o a lasciare il partito (basta vedere il precedente di Pizzarotti a parma), tuttavia, con l’entrata in vigore del codice di comportamento (approvato lo scorso 3 gennaio), ora il Movimento ha assunto un atteggiamento evidentemente più garantista. Attualmente il codice spiega che la condanna, anche in primo grado, “è grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva”. Di contro, “la ricezione, da parte del portavoce, di informazioni di garanzia, o di un avviso di conclusione delle indagini non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso”. Dunque, la Raggi non è assolutamente obbligata a dimettersi ma, eventualmente, può scegliere di “autosospendersi a tutela dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità”. Ad ogni modo il sindaco ha preferito commentare dal suo profilo Fb la decisione della Procura: “Apprendo con soddisfazione che, dopo mesi di fango mediatico su di me e sul MoVimento 5 Stelle, la Procura di Roma ha deciso di far cadere le accuse di abuso d’ufficio. Secondo i pm di Roma ho rispettato la legge nella scelta del capo della segreteria politica e del dirigente al dipartimento Turismo ed è stata chiesta l’archiviazione per ambedue le ipotesi di reato. Per la Procura ho seguito tutte le norme – scrive ancora la Raggi -. Non ci sarebbe mai stata alcuna promozione che non doveva essere fatta come volevano far credere Pd e destra. Non avrei commesso alcun reato per la nomina di Salvatore Romeo: non c’è mai stato alcun ingiusto aumento dello stipendio. Un’accusa infamante riportata per mesi dai giornali e cavalcata dall’opposizione nel tentativo di screditare me e il MoVimento 5 Stelle. Così come non ci sarebbe alcun abuso nella nomina di Renato Marra. Lo ripeto: ritengo di aver agito secondo la legge. Dopo mesi di indagine, lo attesta la stessa magistratura inquirente. Per mesi i media mi hanno fatta passare per una criminale, ora devono chiedere scusa a me e ai cittadini romani. Sono convinta – conclude la prima cittadina della Capitale – che presto sarà fatta chiarezza anche sull’accusa di falso ideologico. Abbiamo sempre avuto grande fiducia nella magistratura e continueremo ad averne’’.
    M.