Civita, sequestro penale area dopo disastro naturale

    Sequestro penale dei siti della calamità. E acquisizione di documenti nel comune. L’inchiesta sulla Procura di Castrovillari sul disastro che ha portato lunedì scorso – nelle gole del Raganello, vicino alle vette del Pollino – alla morte di 10 persone e al ferimento di altre 11 persone, prende vita, mentre 23 escursionisti sono stati soccorsi .
    I Carabinieri stanno eseguendo in questo momento la delega ricevuta dal Procuratore Capo Eugenio Facciolla. Questo ha aperto un dossier contro persone sconosciute con l’ipotesi di negligenza da parte di più uomini, lesioni da inondazioni non intenzionali e omissione di documenti d’ufficio.

    In particolare, i sigilli sui “gradini” sanguinosi a causa dell’alluvione che ha gettato i corpi in pochi chilometri, coinvolgeranno i quattro comuni più in generale: prima fra tutti Civita, poi San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara e Francavilla. Altri documenti riguardano il Parco del Pollino. Mentre i militari delle stazioni locali e il dipartimento territoriale, come era prevedibile data la complessità dei documenti da esaminare, bussarono anche alla porta del Municipio guidata da Alessandro Tocci, a Civita, per acquisire tutte le disposizioni in materia di gestione e prevenzione.

    Nel frattempo, la comunità del Pollino, gravemente scossa da una tragedia senza precedenti nella storia secolare del territorio, si prepara per i funerali del “suo” Antonio De Rasi, 32 anni, la guida – non Aigae, ma un esperto molto stimato e considerato guida dei luoghi – attorno ai quali i familiari stringono molti giovani di questo pezzo di terra calabrese.