CON IL RECUPERO DEGLI ULTIMI DUE CORPI, LA TRAGEDIA DEL RIGOPIANO ORA SI SPOSTA SUL PENALE: POTEVA ESSERE SALVATO CHI È MORTO DI FREDDO? INTANTO A RIETI NUOVE SCOSSE

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    Con il recupero, avvenuto stanotte, degli ultimi due dispersi dell’HotelRigopiano, ad una settimana dal distacco della valanga, da oggi è tempo solo di rabbia e dolore.  Il bilancio ufficiale è di 29 vittime e di undici sopravvissuti, salvati dai soccorritori tra le macerie dell’albergo. Ma le polemiche, a ragione, montano. Dai dubbi circa l’opportunità di permettere soggiorni in un luogo ‘notoriamente’ a rischio valanghe, all’approssimazione della logistica dei mezzi di intervento: turbine in officina, spazzaneve senza benzina, ed altro. Elementi ai quali va ad aggiungersi il grande acquisito: con una rodata ed efficiente rete di interventi, si sarebbero potute salvare più vite? “Per i primi sei casi le cause dei decessi sono diverse una dalle altre. In alcuni casi sono morti immediate per schiacciamento, in altri c’è concorrenza di cause:schiacciamento, ipotermia e asfissia”, ha chiarito Cristina Tedeschini, procuratore aggiunto di Pescara, spiegando ai cronisti la procura “ha già ordinato, fatto effettuare eacquisito i risultati di sei autopsie”, mentre sono “in corso di conferimento gli incarichi per effettuare altre sei autopsie”. ’’Dai risultati delle prime sei autopsie non abbiamo casi di esclusiva ipotermia’’. Se è vero che non tutti sono morti per il freddo, è anche provato che per alcuni è stata invece proprio l’ipotermia a dare il colpo di grazia a chi era scampato al tremendo impatto della slavina. Ora verte tutto sulla ‘tempistica’, i medici spiegano che nei casi accertati l’ipotermia sarebbe giunta in appena due ore e questo, di fatto, solleverebbe molte responsabilità in quanto le circostanze imponevano invece tempi superiori per accedere agli ambienti dove avevano trovato riparo il gruppo di superstiti poi trovati morti.  ’’Prima di parlare con i soccorritorinon pensavamo ad una valanga ma a un terremoto molto forte’’ ha raccontato ai media detto Giorgia Galassi, sopravvissuta insieme al fidanzato Vincenzo Forti alla tragedia. E mentre infuriano le polemiche, alle quali – ci si augura – seguiranno fatti concreti nell’ambito delle indagini volte a stabilire le responsabilità anche individuali, la terra continua a tremare. Basti pensare che, dalla mezzanotte alle 8 di stamane, sono state registrate ben 16 scosse. Quella più forte è stata registrata ancora una volta nel reatino, con una magnitudo 3.2, registrata dall’Ingv alle 2.35, a una profondità di 10 chilometri. Amatrice (Rieti) e Campotosto (L’Aquila) i paesi più vicini all’epicentro del sisma.

    M.