Conte-Roma, arriva la decisione dell’allenatore

    Dove allenerà il prossimo anno Antonio Conte? È la domanda più gettonata dai tifosi italiani, che sperano di vedere l’ex Chelsea sedere sulla panchina della propria squadra del cuore. Le ipotesi avanzate in questi giorni sono diverse e hanno abbracciato le piazze più importanti, a partire dalla Juventus, passando per Inter e Milan e arrivando alla Roma, che sembrava la società più interessata all’allenatore, arrivando ad offrire anche un ricco contratto di circa 7 milioni di euro a stagione. Un’ipotesi, quella giallorossa, che è stata però al momento respinta dallo stesso Conte che intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sul suo futuro, partendo proprio dalla possibile destinazione giallorossa: “Mi sono innamorato di Roma frequentandola nei due anni in cui sono stato ct della Nazionale. All’Olimpico senti la passione da parte di questo popolo che vive il calcio con un’intensità particolare, che per la Roma va fuori di testa e che vive per la Roma. Un ambiente passionale, che ti avvolge. Oggi le condizioni non ci sono, ma penso che un giorno prima o poi io andrò ad allenare la Roma”. 

    Conte-Roma, arriva il ‘no’ 

    Al momento sembra quindi lontano lo scenario che vede Conte sulla panchina della Roma, a meno di clamorosi ribaltoni nelle prossime settimane. L’allenatore non ha però smentito il suo possibile ritorno in Italia dopo l’esperienza in Inghilterra: su di lui sono infatti pressanti le mire di diversi club, come la Juve, che nel caso, remoto al momento, di una partenza di Allegri potrebbe pensare ad un ritorno di Conte, che ha analizzato così lo scenario: “Un mio ritorno alla Juventus? I matrimoni si fanno in due. Penso che la Juve abbia iniziato un percorso e penso che siano molto contenti di Allegri, che sicuramente ha continuato il lavoro e sta facendo molto bene. Un domani non si sa mai”. Anche le due milanesi sembrano seriamente interessate a Conte: “Oggi se qualcuno mi chiama sa che io devo incidere, con la mia idea di calcio e con il mio metodo, perché sono molto severo con me stesso ha ribadito l’allenatore –  Non sono un gestore, non credo che l’obiettivo di un allenatore sia fare meno danni possibili. Se pensano questo, le società non mi chiamano. Poi ho un problema: la vittoria. Che sento come l’obiettivo del mio lavoro. Vale anche per Inter o Milan? Vale per qualsiasi squadra. Io devo avere la percezione di poter battere chiunque e devo sentire che vincere è possibile, altrimenti posso continuare a restare fermo senza problemi”, ha concluso Conte.