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Covid, le ‘vittime del vaccino’ sfilano a Roma sotto le finestre del ministro Speranza: “Reazioni avverse: lo Stato dov’è?”

A 24 ore dall’entrata in vigore del ‘Super green pass’, e tutta una serie di nuove restrizioni, stamane nella capitale, sotto la sede del ministro Speranza – sul Lungotevere Ripa – è andata in scena la protesta di quanti vittime della somministrazione del vaccino anti-Covid.

Nello specifico si è trattato di numerosissime persone, (adulti, giovanissime e molte donne) le quali, riunitesi intorno ad uno striscione con su scritto: “Reazioni avverse da vaccino: lo Stato dov’è? Vogliamo garanzie per chi ha subito danni”, coordinati dal presidente del Comitato per le Cure Domiciliari Precoci Covid-19, avv. Erich Grimaldi, hanno lungamente sostato sotto le finestre dell’ente rimarcando, a ragione, di avere la “necessità di avere risposte concrete”.

Vittime del vaccino: le drammatiche testimonianze di quanti hanno vissuto questa terribile esperienza

Come spiegano alcuni, ”Abbiamo creduto nel vaccino, abbiamo creduto nello Stato, ed ora ci ritroviamo danneggiati da quello stesso vaccino e senza nessuno che ci ascolti. Siamo totalmente abbandonati“. C’è poi chi, come una donna giustamente abbastanza arrabbiata, è intervenuto per testimoniare un dramma, nello specifico racconta, “per un amico morto dopo la prima somministrazione di Pfizer, aveva 62 anni. Aveva avuto dei problemi cardiologici, il medico glielo aveva sconsigliato ma glielo hanno fatto ugualmente, è tornato a casa, è andato a dormire e non si è più risvegliato. Nessuno ne ha parlato“.

Vittime del vaccino: la 27enne da mesi affetta da pericardite, all’orfano per colpa dell’AstraZeneca

Una 27enne racconta la sua – pessima – esperienza col vaccino: “Vaccinata con due dosi, perché credo nel vaccino, dopo la seconda dose di Moderna, ho iniziato ad avere un forte dolore toracico e affanno. Sono andata al pronto soccorso, la prima diagnosi è stata bronchite. Poi, privatamente, il mio cardiologo mi ha diagnosticato una pericardite post vaccinale. Da allora, sette accessi al pronto soccorso, due ricoveri ospedalieri, non riuscivo neanche a stare in piedi. Sono ancora in terapia, oggi è il centesimo giorno. E’ un calvario”. C’è anche un ragazzo giovanissimo che, trattenendo a fatica le lacrime, rivela “Ho perso mio padre nel mese di aprile a causa del vaccino Astrazeneca. Dopo 15 giorni dalla prima dose, gli stessi medici dell’ospedale hanno riconosciuto che questa reazione avversa era causata dal vaccino, accertando la correlazione. Mi hanno detto di fare una segnalazione all’Aifa, ma dopo non è successo assolutamente niente. Nessuno ci ha contattato, la cosa è caduta nel nulla, nessun indennizzo, nessun sostegno“.

Vittime del vaccino, la denuncia di un medico di famiglia: “Consigliato come fosse l’acqua di Lourdes”

E’ una folla ‘trasversale’ quella che va via via intanto radunandosi sotto la sede di lavoro del ministro Speranza. A parte le differenze anagrafiche, saltano agli occhi anche quelle ‘sociali’, così come quelle relative alle diverse attività svolte da quanti compattati dalla protesta. Dalla commessa, al precari, passando per i dipendenti pubblici, nutrita anche la presenza di medici ed operatori sanitari. Come testimonia infatti Erminia Maria Ferrari, medico di famiglia: ”Il protocollo farmacologico di questo vaccino è stato promosso in maniera indiscriminata, e senza un discorso anamnestico corretto. E’ stato consigliato come l’acqua di Lourdes. Io sono un medico di famiglia: nel mio parco pazienti, la maggior parte degli anziani non ha avuto effetti collaterali, e invece ho pazienti giovani che hanno avuto pericarditi, ragazzi di vent’anni che hanno avuto miositi gravissime. E quando hanno chiesto se dovessero fare la seconda dose, gli è stato risposto indiscriminatamente di sì. Non si fanno valutazioni cliniche attente basate sulle storie personali, questo è il gravissimo problema”.

Vittime del vaccino, l’avv. Grimaldi: “Dopo aver creduto alla scienza, sono state totalmente abbandonate dallo Stato”

Dal canto suo, dopo aver fatto notare che “l’assenza oggi del ministro rivela la non volontà di un confronto con queste persone”, il presidente del Comitato per le Cure Domiciliari Precoci Covid-19, ribadisce che ”Siamo qui per dare voce a queste persone che, dopo aver creduto alla scienza, sono state totalmente abbandonate dallo Stato. Tanti di loro, affidatisi alle istituzioni, si sono trovati dopo il vaccino con miocarditi, pericarditi, trombosi, herpes, emorragie cerebrali, ci sono anche tante persone che hanno perso i parenti“.

Vittime del vaccino, l’avv. Grimaldi: “Abbandonate, pagano di tasca loro le spese, e senza lavoro per gli effetti avversi”

Mai come ora, rimarca ancora l’avvocato Erich Grimaldi, ”Bisogna stare vicino a queste persone, che sono abbandonate e devono pagare di tasca loro le spese e sono senza lavoro a causa degli effetti avversi del vaccino. In pratica io ho scelto di ascoltare lo Stato, di vaccinarmi, e sono non considerato e anche escluso dalla vita sociale, perché non rientro negli aventi diritto al Green Pass“.

Vittime del vaccino, l’avv. Grimaldi: “Depositare un accertamento tecnico preventivo in Tribunale e nominare un Ctu”

Riguardo a quali passi debbono fare quanti si ritengono danneggiati dal vaccino, il legale consiglia: “Queste persone devono depositare un accertamento tecnico preventivo in Tribunale, si nomina un Ctu, e poi tanti Ctu si dovranno prendere la responsabilità di escludere correlazioni che sono eclatanti. E’ importante – avverte il legale – perché alla luce di questo si potranno aprire tante azioni di risarcimento laddove si riconosca la correlazione e lo Stato non voglia indennizzare. Lo scudo penale non significa che non ci debba essere un risarcimento che debba essere riconosciuto a questi malati. Che no, non si sono ammalati di Covid, ma si sono comunque ammalati perché hanno fatto il vaccino“.

Max