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Crisi governo, Di Maio: “Non lasciamo la nave affondare”

“Non lasciamo la nave affondare, perché l’Italia siamo tutti, a dispetto degli interessi di parte”. Così ha parlato il leader dei 5 stelle Di Maio dopo l’incontro con il presidente della Repubblica.

“Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati. Noi non lasciamo affondare la nave, che a pagare siano gli italiani” ha aggiunto.

Aggiornamento ore 00.10

“I cittadini che ci hanno votato il 4 marzo, l’hanno fatto per cambiare l’Italia non il Movimento e penso anche che il coraggio non è di chi scappa ma chi prova fino in fondo a cambiare le cose, anche sbagliando con sacrificio e provando a fare le cose.” Queste le parole di Luigi di Maio al termine delle consultazioni al Quirinale.

“Il voto non ci intimorisce affatto ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte dagli italiani. Abbiamo tante cose da fare. Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimento”.

Aggiornamento ore 6.00

Quello dei 5stelle è stato l’ultimo colloquio da Mattarella, in precedenza c’era stato Matteo Salvini con la delegazione della Lega.

“Un “accordo contro”, tra Pd e M5S, è la vecchia politica – ha dichiarato Salvini. “Io non penso che l’Italia abbia bisogno di un “governo contro”. Se poi qualcuno mi dice “ragioniamo perché i “no” diventano “si”, miglioriamo la squadra, diamoci un obiettivo, facciamo qualcosa “non contro” ma “per”, io l’ho sempre detto, sono una persona concreta, non porto rancore guardo avanti, non indietro”.

“Ho scoperto che tanti no, si sarebbero trasformati in si. Ci sono alcuni 5s che appoggerebbero una manovra coraggiosa: ho scoperto che ci sarebbero alcuni disponibili. Aver scoperchiato il vaso è stato utile per capire. Ma malgrado gli insulti, vado avanti”. Ero consapevole di un governo fermo, ma se si vuol far ripartire il Paese noi siamo pronti senza pregiudiziali senza guardare indietro”

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