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Crollo ghiacciaio Marmolada: è sceso ad 11 il numero dei dispersi. I droni hanno individuato ‘vestiti ed oggetti’

I sospetti sorti fino dai primi momenti seguiti al drammatico crollo di parte del ghiacciaio della Marmolada, si sono rivelati fondati. Ci riferiamo al ‘mistero’ – inizialmente – della varie auto parcheggiate nei dintorni dell’area interessata dalla tragedia, li rimaste anche diverse ore dopo il dramma. Così, incrociando i riferimenti di un’auto oggi i soccorritori hanno potuto accertare con sicurezza che una di queste era in uso ad una coppia di cechi.

Un elemento che porta così ad 11 il numero dei dispersi dunque, al momento, parliamo di 7 vittime (3 delle quali identificate), e di 8 feriti. I tre corpi senza vita identificati sono quelli di Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani.

Crollo ghiacciaio della Marmolada: condizionate da un terreno instabile, le ricerche proseguono con l’ausilio di droni ed elicotteri

In realtà, dopo i rovesci di ieri, che hanno reso impossibile l’uscita delle squadre di soccorso e ricerca, per altro già messe duramente alla prova da un terreno instabile e pericoloso, le ricerche sono potute riprendere soltanto questa mattina e, oltretutto, ‘dall’alto’, con l’ausilio cioè di droni ed elicotteri. Il ‘modus’ adottato prevede il calo dal mezzo di un uomo opportunamente imbracato, soltanto quando – dalla fanghiglia che raccoglie i resti della frana – viene avvistato un elemento (un capo di vestiario, o un mezzo tecnico), che lascia presupporre nelle vicinanze la possibile presenza di un corpo.

Crollo ghiacciaio della Marmolada, l’esperto soccorritore dei Vigili del Fuoco: “Oggi i droni hanno individuato qualcosa”

Come ha riferito al termine del suo giro di ricerca l’esperto vigile del fuoco del reparto Volo, Franco Zambelli, “Oggi le ricerche sono ricominciate alle 6 di mattina, i droni sono rimasti attivi tutta la notte quando c’è più calma e non sono disturbati dal rumore degli elicotteri. Siamo a un punto avanzato, stiamo recuperando quello che possiamo: i droni hanno visto vestiti e oggetti“. Questo perché, spiega il soccorritore, grazie al terreno smosso dalla pioggia venuta giù ieri, ed il conseguente scioglimento del ghiaccio, “è venuto fuori ancora qualcosa. I droni scattano immagini e riprese che vengono riversate sul computer dove vengono amplificate così si riesce quasi al centimetro a capire dove agire. Quando hanno individuato un quantitativo di materiale lo recuperiamo“. Ma non solo, l’arma in più è rappresentata da particolari scanner che, tipo sonar, riescono a captare (benché sepolti), le frequenze dei segnali emessi dai telefonini cellulari.

Crollo ghiacciaio della Marmolada, l’esperto soccorritore dei Vigili del Fuoco: “Appena arrivati  l’impatto è stato devastante, la slavina è grandissima”

Poi, non senza commozione, Zambelli prova a descrivere la situazione presentatasi davanti ai suoi occhi, poco dopo il crollo: “Appena arrivati  l’impatto è stato devastante davanti mi sono trovato un’immagine impressionante, la slavina è grandissima, mai vista una cosa del genere neanche in tv. I corpi recuperati erano in parte sopra la valanga, altri sono stati recuperati seguendo le corde a cui erano legati”.

Crollo ghiacciaio della Marmolada, le ricerche proseguiranno 24 ore su 24. Si spera che una ‘sacca d’aria’ come accaduto a Rigopiano, tenga qualcuno in vita

Ricordiamo, oltre che motivi di sicurezza, che per poter dare modo ai ricercatori di lavorare al meglio, il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha firmato un’ordinanza che prevede la chiusura dell’intera montagna. L’intenzione, salvo improvvise e violente precipitazioni, è quella di proseguire con le ricerche senza sosta, 24 ore su 24. E’ ovvio che le speranze di poter trovare ancora qualche superstite in vita sono praticamente nulle, anche se qualcuno confida nella ‘miracolosa’ possibilità (come del resto è accaduto nella valanga di Rigopiano), che possano essersi create delle sacche d’aria al di sotto della superficie…

Max