DAL COLOSSEO L’OMAGGIO ALLE VITTIME DI PARIGI. IL GIUBILEO PREOCCUPA I ROMANI. ALFANO: ‘ATTIVATI CONTROLLI STRAORDINARI: 700 MILITARI IN PIÙ NELLE STRADE’

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    “Roma piange i fratelli di Parigi”, così i romani, con uno striscione affisso davanti al Colosseo, si stringono al popolo francese all’indomani di un tragico venerdì di sangue. “Oggi è un giorno di dolore e preghiera – si legge ancora – Ciascuno di noi si sente francese, non bastano le lacrime”. Dolore, rabbia, ma anche paura per molti cittadini della Capitale. Preoccupazione perché, le carneficine parigine, precedono di un paio di settimane l’apertura del Giubileo. A tal proposito, dal Viminale, il ministro Alfano, al termine del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico (presieduto da Renzi), ha annuncia di aver “alzato l’allerta al secondo livello”, dirottando sulla Capitale 700 militari in più sulle strade(il problema è che sono perlopiù concentrati nel Centro Storico e quasi per nulla nei centri commerciali), un allarme altissimo che predispone l’immediato intervento di mezzi ed uomini dei reparti speciali in caso di attentati. Il ministro dell’Interno ha quindi assicurato che sono stati immediatamente rafforzati “in maniera straordinaria” i controlli sul territorio e quelli alle frontiere, come quella francese, dove si monitora l’eventuale via di fuga dei terroristi in fuga da Parigi. “Nessun paese è a rischio zero”, ha sottolineato Alfano, che si è poi rivolto alla comunità islamica presente in Italia: “Noi non abbiamo mai provocato nessuno e mai lo faremo. Non abbiamo mai confuso la fede religiosa con chi spara e con gli assassini. Gli islamici devono sapere che il nostro è un grande Paese che riconosce la libertà di culto e di preghiera che noi difendiamo, ma chi sbaglia viene espulso e arrestato”. Nel mirino anche “una intensificazione del monitoraggio interno delle carceri”, attraverso l’aiuto di traduttori per captare eventuali proselitismi fondamentalisti. D’altra parte preoccupazione ce ne è tanta, come lo stesso Alfano ha dovuto ammettere gli “obiettivi dei terroristi risultano imprevedibili”. Il problema, per i Paesi europei interessati da questo orribile fenomeno, è improntato sulla prevenzione ma purtroppo in termini di ‘contenimento’: dove, come e quando potrebbero colpire i terroristi, nessuno può saperlo; l’unica cosa è lavorare per contenerne le conseguenze. Il monitoraggio di quei “luoghi maggiormente sensibili”, può in questo senso determinare un deterrente per i terroristi. Alfano ha poi illustrato il grande lavoro svolto dall’Italia in termini di prevenzione, nel 2015: 55 estremisti islamici espulsi, 540 perquisizioni. 56.426 individui controllati, 147 arresti, e 325 indagati. “I controlli funzionano, stiamo facendo un grande lavoro”, quindi il ministro ha voluto ringraziare i Servizi segreti: “La nostra Intelligence fino ad ora ha tenuto e ha funzionato”.Alfano ha inoltre comunicato “a tutti i prefetti di convocare immediatamente i Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza per adeguare le misure di prevenzione e vigilanza degli obiettivi sensibili In pochissime ore avremo un report dettagliato dalla rete capillare delle prefetture per capire se e che cosa è cambiato sui singoli territori prima e dopo la strage in Francia”. Tornando nello specifico al Giubileo: “noi eravamo chiamati a proteggere il Papa a prescindere” del resto, precisa il ministro: “le minacce del Califfo e della sua organizzazione terroristica e criminale prescindevano dal Giubileo ed erano già arrivate prima. Noi abbiamo sempre considerato la specialità del rischio Roma benché spesso si sia parlato di minacce puramente simboliche. Abbiamo sempre considerato quel rischio della specialità di Roma come particolare derivante dalla presenza del Papa”, ad ogni modo il titolare del dicastero ha anticipato che “da qui al 20 novembre faremo una ulteriore valutazione. La farà il prefetto di Roma con le forze dell’ordine. Ho notizia certa che questo tipo di valutazione si è già cominciato a farla questa mattina”. Parole sicuramente confortanti ma il lavoro da svolgere è delicato ed importantissimo. Urge indiscutibilmente anche la nostra collaborazione, di noi cittadini, quotidianamente a contatto con la realtà dei nostri quartieri. Certo, scoprire che molte importanti arterie di collegamento, come diversi tratti del Grande Raccordo Anulare, o la stessa Roma-Fiumicino, sono al buio – lampioni spenti o non funzionanti – non fa certo piacere.

    Max