Dazi Ue: la Harley-Davidson emigra parte della produzione dagli Usa

    Cattive notizie per gli appassionati delle due ruote, nello specifico della celebre casa del Wisconsin, Harley-Davidson, che avrebbe deciso di emigrare. Secondo quanto è stato comunicato, alcune attività di produzione Usa saranno trasferite in altri Paesi per evitare la nuova stangata di dazi introdotti dall’Unione Europea. Come è infatti possibile leggere nella documentazione inviata alla Sec, le tariffe delle moto esportate dagli Stati Uniti sono salite dal 6% al 31%. Un aumento che, secondo le stime dell’azienda, farebbe alzare di circa 2200 dollari il prezzo di ogni motocicletta importata dall’Unione Europea. La celebra casa delle due ruote ritiene, pertanto, che i rialzi andrebbero a pesare non solo sui distributori, ma anche sugli stessi clienti, causando un impatto negativo sul business.

    L’azienda ha dunque deciso di non applicare nessun tipo di aumento e anzi, prossimamente, affronterà le conseguenze delle tariffe, che si aggirano all’incirca tra 30 e 45 milioni di dollari per i restanti mesi del 2018. Un impatto che si quantifica 90 e i 100 milioni di dollari su base annua.

    Sarà inoltre realizzato, da parte dell’azienda, un piano per spostare dagli Usa ai suoi impianti internazionali (parliamo di Brasile, Australia, India) la produzione delle due ruote destinate all’Unione Europea. Un progetto che, per essere realizzato, avrà bisogno di investimenti aggiuntivi e di un iter specifico che potrebbe durare dai 9 ai 18 mesi. Nonostante il sangue della celebre casa sia inconfutabilmente Usa, è stato sottolineato dalla stessa azienda come l’Europa resti “un mercato cruciale”. La società ha però ripetuto che rimane la disponibilità e l’impegno per individuare soluzioni alternative e sostenibili con le autorità statunitensi ed europee, con il fine di eliminare qualsiasi barriera che ostacoli il commercio libero ed equo.