Decreto Dignità, stretta sulle imprese che lasciano l’Italia

    “Il preconsiglio dei ministri è oggi. Ma anche il consiglio dei ministri è stasera perché non c’è solo il decreto dignità da discutere, ma anche altri temi”, ha detto in conferenza stampa anticipando che il decreto conterrà “interventi sul contratto a tempo determinato e a tutele crescenti”. Il decreto dignità sarà “un primo passo in avanti”, ha detto, “però io so benissimo che il nostro intervento non potrà prescindere dall’abbassamento del costo del lavoro” e “questo nella legge di bilancio ci sarà”.

    dunque il Decreto Dignità prende vita, forma, e assicura una stretta sulle imprese che lasciano l’Italia entro cinque anni dagli aiuti pubblici.

    le misure spaziano davvero a tutto tondo e prevedono operazioni relative ai contratti a tempo determinato, la riduzione dei costi del lavoro da inserire come elemento determinante nella legge di Bilancio e anche altre operazioni a corollario, come per esempio l’ok a interrompere gli spot per le scommesse. Arriva anche il posticipo per lo spesometro.

    Verranno, o almeno sulla carta dovrebbero esserlo, ritoccati alcuni aspetti relativi al redditometro, e verrà rivisiona la normativa che concerne le delocalizzazioni, con multe che passano da valori pari a due o quattro volte superiori rispetto ai benetif che una impresa ha ricevuto per, poi, delocalizzarsi appunto, entro cinque anni dall’ottenimento della suddetta agevolazione.

    Peraltro, il benefit ottenuto andrà riversato nei conti dello stato con interessi che saranno aumentati entro una soglia massima di cinque punti percentuali, proprio per fronteggiare l’addio al bel Paese.