Denuncia della Comunità Ebraica Roma: ’’Alla Camera ospitata organizzazione negazionista di Teheran’’

    La comunità Ebraica ha lanciato una pesante accusa nei confronti dell’attuale Governo. Secondo quanto riferisce un loro portavoce, ieri pomeriggio “la Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha ospitato in seduta informale Alireza Bigdeli e Morteza Jami, rispettivamente membro e vicepresidente dell’Institute for Political and International Studies. Istituto iraniano che nel 2006 ha organizzato a Teheran la conferenza sul negazionismo dell’Olocausto, (l’International Conference to Review the Global Vision of the Holocaust)”.?”Solamente la scorsa settimana – ha ricordato la Comunità – la Camera aveva votato una serie di mozioni per contrastare le vecchie e nuove forme di antisemitismo, il tutto mentre ci troviamo a pochi giorni dal settantacinquesimo anniversario della deportazione degli ebrei di Roma”. “È un fatto di una gravità inaudita – attaccano ancora – che le stesse istituzioni che hanno votato una legge sul negazionismo abbiano potuto ospitare un’istituzione di questo tipo. Le aule del Parlamento italiano, simbolo della democrazia di questo Paese, dovrebbero servire per promuovere i valori di libertà e rispetto e non fornire accoglienza a chi nega la storia”.
    “Un episodio inaccettabile – lamenta l’ambasciatore dello Stato di Israele, Ofer Sachs – se sul tema dell’accordo nucleare è possibile non condividere una comune visione, ciò su cui non ci si può invece dividere è sulle invettive della Repubblica Islamica contro Israele e il suo diritto ad esistere pronunciate durante l’audizione. Riteniamo che il parlamento italiano, simbolo della democrazia del Paese, non possa ospitare chi promuove idee negazioniste, antisemite e antisioniste”.
    Una denuncia forte, quella della comunità ebraica romana, che ha scatenato una serie di polemiche politiche. “La presidente della Commissione e il presidente della Camera Roberto Fico dovranno chiarire come sia potuto avvenire questo episodio che contraddice platealmente i valori espressi da questa istituzione”, ha detto Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo pd della camera.
    “Personalmente – ha affermato Andrea Orsini, della Commissione Esteri di Montecitorio – non ho ritenuto opportuno partecipare all’incontro, che mi pare in contraddizione con l’impegno tante volte ribadito dalla Camera dei deputati contro ogni forma di antisemitismo. Non credo che dare voce ai negazionisti di Teheran contribuisca nè alla causa della pace, nè della libertà e della democrazia in Iran: lo ritengo invece un gesto inutilmente oltraggioso della memoria delle vittime della Shoah”.
    “Trovo molto grave – dichiara Luciano Nobili, deputato dem – che ieri la Commissione Esteri della Camera abbia ospitato per un’audizione l’Institute for Political and International Studies di Teheran. Lo stesso che nel 2006 ha organizzato una conferenza che promuoveva il negazionismo sull’Olocausto, sostenuta da chi vuole minacciare la sicurezza e la libertà dello stato di Israele”.
    “È addirittura sconcertante – continua – che avvenga proprio la settimana successiva all’approvazione delle mozioni sul contrasto di vecchi e nuovi antisemitismi. Il Parlamento deve naturalmente  ospitare le diverse voci e i diversi orientamenti ma in nessun caso si può tollerare chi vuole addirittura negare la più grande tragedia del Novecento”. “Siamo al fianco della comprensibile indignazione della Comunità ebraica e continueremo   a batterci per la promozione dei diritti umani in Medioriente e in tutto il mondo”, conclude.
    “A scanso di fuorvianti strumentalizzazioni – spiega la presidente della commissione Affari esteri, Marta Grande (M5s) – le audizioni hanno, per la Commissione, finalità esclusivamente conoscitive”. “In nessun modo – continua Grande – equivalgono a prese di posizione passive a favore delle tesi di chi è audito. Le audizioni per altro sono concordate con tutti i membri dell’ufficio di presidenza. Il ruolo dell’Iran nella regione è senza dubbio importante. Dunque è necessario conoscere, anche nei dettagli, la visione e le prospettive a medio e lungo termine. Questo, ribadisco con forza, vale per tutti i Paesi della comunità internazionale”.
    “Detto ciò – conclude – l’adozione di tesi negazioniste è quanto di più lontano dalla cultura del nostro Paese. La Shoah rimane, e ciò ribadiremo sempre con tutta la nostra forza, la più grande tragedia della storia dell’uomo. La necessità di conservare la memoria di quel male assoluto è e resterà sempre, per il nostro Paese, una priorità culturale “.