Di Maio: ’Ecco i documenti su mio padre’

    Ha innescato non poche polemiche la vicenda relativa all’azienda di famiglia del leader pentastellato Luigi Di Maio, salita sui rotocalchi grazie ad un servizio televisivo de Le Iene. Il ministro Di Maio ha fatto il punto della vicenda sul portale del Movimento 5 Stelle, dove ha dichiarato: “Oggi, come promesso, pubblico i documenti che dimostrano l’assunzione nell’azienda di mio padre e le relative buste paga per il periodo di lavoro”. “Pubblico nuovamente, viste le menzogne che circolano – scrive ancora Di Maio – le mie dichiarazioni patrimoniali e di reddito da quando sono parlamentare e da quando sono ministro. Per visionarle sarebbe sufficiente accedere al sito della Camera, ma per comodità le carico su un file a parte scaricabile” sul Blog delle stelle. “Pubblico subito questi documenti perché sono immediatamente reperibili. Pubblicherò anche gli altri richiesti – promette il capo politico M5S – non appena saranno state ultimate tutte le verifiche necessarie. Massima trasparenza, sempre”, assicura il vicepremier. “Potrete vedere – scrive su Facebook – come la mia quota di partecipazione senza funzioni di amministratore o sindaco nella società Ardima sia sempre stata regolarmente dichiarata a partire dal 2014. A dimostrazione ulteriore che i fatti denunciati non riguardano il periodo in cui sono socio dell’azienda”. Un contratto di lavoro a tempo determinato – dal 27 febbraio 2008 al 27 maggio 2008 – con la qualifica di operaio e la mansione di manovale, uno stipendio di poco più di 1.100 euro al mese, 1.354 lordi: all’età di 22 anni, un giovanissimo Luigi Di Maio venne assunto a queste condizioni dall’azienda di famiglia, l’Ardima costruzioni. Sul Blog delle stelle il vicepremier – messo sotto accusa da un servizio delle Iene – pubblica parte dei documenti relativi al caso, comprese le quattro buste paga di quei pochi mesi che lo videro manovale nell’azienda che, diversi anni dopo, gli verrà donata assieme alla sorella Rosalba. La retribuzione è oraria, motivo per il quale Di Maio percepisce 164 euro a febbraio – ma in quel primo mese sarà assunto solo per pochi giorni, ovvero dal 27 al 29 – 981 euro nel mese di marzo, 1.237 euro e 1.183 euro nei due mesi successivi, aprile e maggio. Con questo contratto e con le buste paga relative, nello specifico, Di Maio sembra ribattere alle voci su un possibile impiego in nero dello stesso vicepremier nell’azienda di famiglia.